Sette anni fa il terremoto all'Aquila. Tra le 309 vittime anche due studentesse sannite
Sette anni fa il terremoto che colpì l’Aquila provocò dolore anche nel Sannio per la morte di due giovani studentesse.
Sono passati 7 anni da quando nella notte del 6 aprile 2009 alle 3.32 a L’Aquila la terra tremò – 5.9 della scala Richter – portando distruzione e morte. 309 le vittime, 1600 i feriti circa 80mila gli sfollati, sventrato il centro storico. Il dolore resta, così come i ricordi e la rabbia dei parenti delle vittime che invocano ancora oggi giustizia.
Ieri sera nel capoluogo abruzzese, ancora una volta si è ricordato il tragico evento. La fiaccolata che ha attraversato i luoghi simbolo dell’evento fino a Piazza Duomo, stracolma di aquilani e non, poi i 309 rintocchi del campanile della Chiesa delle Anime Sante e la lettura dei nomi delle vittime.
Tra i morti del sisma, anche due giovanissime studentesse sannite di Puglianello ed Amorosi: Maria Urbano e Carmen Romano. Il primo corpo recuperato in quella immane tragedia fu proprio quello della 21enne
di Amorosi, studentessa universitaria iscritta alla Facoltà di Economia e Commercio, che viveva in una palazzina di cinque piani in via Campo di Fossa, nei pressi della sede del Consiglio Regionale dell’Abruzzo. Quello della 20enne di Puglianello, vivevano insieme, venne ritrovato poche ore dopo nella tarda serata del 7 aprile. Si salvò invece Marino, 24 anni, fratello di Maria. Anche lui abitava all'Aquila, a pochi metri dalla casa della sorella.
Oggi l’Aquila è ancora un cantiere a cielo aperto. Il centro storico è ancora vuoto, a rompere il silenzio ci sono solo le voci ed i rumori provocati dai lavori di recupero e ristrutturazione. Ancora visibili ovunque, gli squarci provocati dal sisma e sono ancora tanti gli edifici, si messi in sicurezza, ma che necessitano di lavori. Tutto sembra essersi fermato, anche il tempo. I funerali delle due studentesse si tennero l’8 aprile a distanza di poche ore, entrambe le comunità si strinsero intorno alle famiglie ma il ricordo di Maria e Carmen è ancora indelebile negli occhi e nel cuore di chi le ha conosciute.