Inverno, Alfano, Santamaria e Casini  25/05/2015   11:53 2557

Scontro dialettico nell'UDC: "De Mita stia sereno"


Era nell’aria, la resa dei conti interna all’UDC ancora non è avvenuta, ma appare chiaro come lo scontro dialettico tra Casini e i De Mita, Giuseppe per l’esattezza, riporti in maniera inequivocabile lo spaccamento del partito dallo scudo crociato. Proprio il leader centrista aveva infatti dichiarato, nel corso della sua visita a Napoli per appoggiare Caldoro che la posizione assunta dai De Mita: “Non mi interessa, sono questioni di cui non mi occupo, non ho né titolo né voglia di sindacare quello che hanno ritenuto di fare”

A Giuseppe De Mita, che ha polemizzato con il fondatore e leader dell’UDC Pier Ferdinando Casini sulla scelta di sostenere Caldoro, replicano i dirigenti nazionali dell’UDC, Ciro Alfano, Gennaro Santamaria e Vincenzo Inverso.

“Giuseppe De Mita stia sereno – scrivono - che il confronto che lui e suo zio hanno evitato nella fase preelettorale qui in Campania per decidere da soli l’alleanza dell’UDC con De Luca sarà fatto tra qualche giorno in Direzione Nazionale e li capiremo le alte motivazioni che l’hanno spinto a fare questa scelta scellerata. I De Mita sono venuti nell’UDC, senza mai integrarsi con il gruppo dirigente originario di questo partito, cercando solo di lucrare delle loro posizioni personali così come stanno facendo anche in questa circostanza.

“ I De Mita – proseguono ironicamente Inverso, Santamaria e Alfano – sono come il cuculo che, senza faticare, decide di deporre le proprio uova nel nido costruito da altri uccelli. Siamo curiosi di sapere dove sarebbero potuti andare, loro e i quattro amici che li seguirono dopo essere stati cacciati dal PD di Veltroni, se non avessero trovato ospitalità, per volere di Casini, nella nostra UDC.

Poi il De Mita junior ci spiegherà anche – concludono i tre dirigenti nazionali dell’UDC - quale coerenza c’è tra il progetto di Area Popolare portata avanti dal partito a livello nazionale e la scelta di distruggere questo stesso progetto in Campania per andare a sostenere “il fuorilegge De Luca”, espressione usata ripetutamente nella fase preelettorale dallo stesso De Mita per qualificare l’ex sindaco di Salerno.”

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