Municipio San Giorgio del Sannio 11/12/2017   12:14 1961

San Giorgio del Sannio. Sequestro Villa Comunale: il PD all'attacco di Pepe


"Ci si aspettava sicuramente un maggior spessore culturale e istituzionale da parte di chi è stato investito dalla cittadinanza del gravoso compito di amministrare il bene pubblico".

“Le recenti vicende amministrative che hanno portato nei giorni scorsi al sequestro della Villa comunale confermano ancora una volta la totale inadeguatezza e lo scarso spessore istituzionale dell'attuale maggioranza, incapace di amministrare il nostro paese sempre più allo sbando e abbandonato a se stesso”.

Così il Circolo del Partito Democratico di San Giorgio del Sannio intervenuto sulla vicenda del sequestro della Villa Comunale del centro sannita.

Secondo i Dem, “Ciò che contraddistingue l'operato amministrativo, infatti, è la palese inesperienza e la mancanza di impegno da parte degli attuali amministratori, preoccupati più ad apparire e ciarlare sui social network che a lavorare nelle sedi istituzionali per il bene comune. La realtà che si presenta oggi agli occhi dei cittadini è allarmante e preoccupante. Al di là delle dichiarazioni roboanti, la Giunta Pepe in un anno e mezzo di mandato è stata capace di inanellare solo una serie di primati negativi, dall'aumento delle tasse all'impoverimento delle famiglie e imprese sangiorgesi, dal prosciugamento delle casse comunali a causa di una gestione dissennata della finanza pubblica al peggioramento della qualità dei servizi”.

Dal PD poi aggiungono: “Fallimenti questi che da soli farebbero venire il ribrezzo ad ogni uomo dotato di buon senso e di cultura istituzionale e che invece rinvigoriscono i componenti dell'attuale maggioranza che ne fanno un vanto scaricando la responsabilità dei propri errori a destra e a sinistra, imputandoli a volte alla precedente amministrazione, a volte ai cittadini (vedi differenziata e verde pubblico) e a volte al fato e ad eventi sovrannaturali. Anziché ergersi a soggetti perfetti e infallibili, e uniformarsi al motto ‘io non c'ero, ma se c'ero dormivo, non vedevo e non sentivo’, questa maggioranza dovrebbe svegliarsi dal letargo in cui è caduta, rimboccarsi le maniche e iniziare ad amministrare il nostro paese che ha bisogno di una guida saggia e responsabile. In attesa del dolce risveglio, tuttavia, occorre sin da subito uno scatto di orgoglio da parte di chi amministra il nostro paese, perché si faccia chiarezza sulle nefandezze compiute nell'uso di diserbanti chimici nella costruenda Villa comunale e si dica finalmente la verità sui prodotti utilizzati, senza far ricorso dolosamente a schede tecniche di prodotti in realtà non impiegati. Non dimentichiamo che nel mese di maggio fu proprio il capogruppo di maggioranza, il sig. De Ieso, nella qualità di delegato all'agricoltura ad ammettere sui social network che si era fatto ricorso a prodotti dannosi per la salute dei cittadini, e che avrebbero riparato con apposita Ordinanza sindacale. Ma ad oggi nulla è stato fatto”.

Dal PD, inoltre, puntualizzano: “Tale inerzia ha portato senza dubbio all'apposizione dei sigilli ad opera del NIPAAF, che di concerto con la Stazione Carabinieri Forestale di San Giorgio, ha bloccato lo svolgimento di ogni attività unilaterale del Comune, che probabilmente non aveva offerto la necessaria collaborazione in sede di indagini. La conseguenza di tutto ciò è che la Villa comunale, pronta ad essere inaugurata dalla precedente amministrazione, è divenuta oggi ricettacolo di sostanze tossiche e inquinanti per la sciatteria e la superficialità e l’incapacità degli attuali amministratori di gestire la cosa pubblica. Che questi osteggiassero la realizzazione di un grosso polmone verde si era capito già in campagna elettorale quando proponevano di ridurre l'area fruibile dai cittadini per realizzarvi un mausoleo di teatro comunale da dare in gestione ad una specifica e ben individuata associazione di danza. Ma al peggio non c'è fine. Un semplice taglio di erba si è trasformato grazie alla pochezza della giunta Pepe in una comica opera di inquinamento dell'aria, del terreno e delle falde acquifere, con conseguenze inimmaginabili per la salute della collettività. Dunque, ai tanti fallimenti già raggiunti da questa amministrazione se ne aggiunge uno ulteriore: il sequestro penale del cantiere di un'opera pubblica, cosa che finora non era mai accaduta nel nostro paese. In questo modo, Mario Pepe è riuscito a realizzare il suo più grande sogno, tanto invocato quando era all'opposizione: l'arrivo della Procura della Repubblica a San Giorgio del Sannio”.

E concludono: “Sotto il profilo giudiziario, il circolo cittadino del Pd esprime pieno sostegno e incondizionata fiducia nella Magistratura, nella convinzione che saprà accertare le responsabilità penali di coloro che si sono resi protagonisti del delitto in danno alla salute dei cittadini. Sotto il profilo politico, oltre alla carenza di impegno, dedizione e responsabilità dell'attuale maggioranza, ci si rammarica che ancora una volta il sindaco e il manipolo di soggetti che ancora lo sostengono non collaborino con la giustizia per l'accertamento della verità dei fatti e tentino di scaricare su altri la responsabilità delle proprie azioni, accampando alibi e mostrando indifferenza verso il problema cagionato dalla propria inefficienza. Ci si aspettava sicuramente un maggior spessore culturale e istituzionale da parte di chi è stato investito dalla cittadinanza del gravoso compito di amministrare il bene pubblico; purtroppo, si prende atto che la cultura istituzionale non appartiene a tutti e soprattutto non appartiene agli attuali amministratori. Infine, fa specie il silenzio della consigliera di opposizione pentastellata, impegnata più in una diatriba interna con i transfughi del proprio movimento che in una vera e propria opposizione al malgoverno della nostra comunità. Infatti, la Maio, alla stregua dei candidati non eletti della propria lista e agli stessi transfughi, appare particolarmente concentrata ad attaccare la precedente amministrazione, sprecando energie e risorse per finalità di ripicca ad personam, diversa da quella conferitale dagli elettori, quale quella di censurare l'operato di chi mal amministra il nostro paese”.

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