Samte: approvati Piano industriale Strategico e Bilancio 2018
Approvati dall’Assemblea ordinaria dei Soci della “Sannio Ambiente e Territorio s.r.l.” (Samte) il Piano industriale Strategico ed il Bilancio di esercizio 2018.
Riunita presso la Rocca dei Rettori, alla presenza del Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, dell’Amministratore Unico, Carmine Agostinelli, e del Revisore unico del conto della Samte, Ernesto Pirone, l’Assemblea dei Soci ha sostanzialmente portato a termine “un’operazione verità” sulla gestione aziendale ed avviato un’operazione di rilancio gestionale.
I Soci, infatti, esaminate le attuali criticità della Samte, hanno individuato una linea di azione strategica per impedire la paralisi della gestione del ciclo dei rifiuti nel Sannio che avrebbe devastanti ricadute sul territorio e, quindi, hanno impostato un’azione di rilancio delle attività.
La Società Samte è alla paralisi lavorativa da agosto 2018, cioè da quando è andato a fuoco lo Stir di Casalduni, unico impianto di lavorazione del patrimonio aziendale: l’Assemblea ha dunque preso atto delle gravi criticità in cui versa la Società, in concordato “liquidatorio con continuità aziendale” e ne ha tratto le conseguenze proponendo il Piano industriale che è stato alla fine recepito.
A prescindere dall’inattività, le criticità della Samte traggono origine dalla mole di costi fissi cui la Società deve far fronte, nonché dalla mancata adozione, negli anni trascorsi, di un Piano industriale aziendale in grado di portare in equilibrio i conti societari. Era necessario non restare inerti a fronte di una problematica così seria e gravosa continuando a tenere in vita una Società che produceva debiti. Oggi, ha sottolineato a tale proposito il Presidente della Provincia Di Maria, siamo di fronte ad una scelta obbligata di fatto dettata dagli impegni già assunti dalla Provincia in sede di Concordato liquidatorio ed inerenti il pareggio di Bilancio.
Peraltro, le ultime e provvisorie tariffe determinate per il costo del servizio, come si legge nel Verbale dell’Assemblea dei Soci, “risultano essere del tutto insufficienti a garantire anche la sola copertura dei costi di gestione degli impianti e dei siti”. Per il pareggio dei costi il ciclo di lavorazione del conferimento avrebbe dovuto essere pari ad € 271,80 per ogni tonnellata conferita già nel 2018, cioè prima ancora che scoppiasse l’incendio allo Stir di Casalduni. Questo è tanto più vero se si considera che è agli atti un disavanzo del Bilancio Samte, prima dell’incendio, pari a un milione di Euro.
Ciò posto, il mantenimento dell’attuale organico della Società, si legge nel Verbale dell’Assemblea dei Soci, è possibile unicamente attraverso la ristrutturazione che viene delineata dal Piano industriale, che, oltre a garantire un’elevata efficienza del ciclo provinciale dei rifiuti e della gestione dei vari siti, garantirebbe il livello occupazionale, anche attraverso una riconversione degli attuali profili. In altre parole, si legge nel Verbale, “è dimostrato che l’immediata attuazione di quanto previsto nel Piano industriale, oltre a garantire un mantenimento dell’attuale organico, garantirebbe, da subito, una drastica riduzione della tariffa, che potrebbe addirittura scendere già nell’anno 2020 ad € 173,69”.
Ma, per l’anno 2019 in corso, si attesta nel Verbale, “è necessario che l’Ente determini una tariffa a copertura dei costi fissi, che potrebbero, per equità, essere divisi per popolazione residente. Si avrebbe, in tal modo, come esplicato nel Piano, una tariffa di € 14,57 pro-capite. Per quanto attiene al personale, va sottolineato che dal 17 agosto 2019, non si avrà più modo di usufruire della Cassa Integrazione Ordinaria, utilizzata, seppur in misura ridotta, per tutto il periodo ammissibile”.
E’ pertanto necessario, si dichiara a Verbale, che Samte ed il socio unico Provincia di Benevento “chiedano al Ministero del Lavoro di voler accordare una Cassa Straordinaria, nelle more della ristrutturazione prevista dal presente Piano e della ripresa del ciclo di lavorazione, onde evitare un licenziamento collettivo”.
Il Piano, in sintesi, prevede, da un lato, la riapertura dello STIR di Casalduni, con un pieno utilizzo di strutture e risorse umane; e, dall’altro, la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte.
In merito alla riapertura dello STIR, gli asset previsti dal Piano, sono i seguenti: ripristino di una linea di tritovagliatura; attuazione delle modifiche AIA; trattamento delle ecoballe ex CDR; realizzazione di un impianto di trattamento reflui ad alto carico (percolato e similari); attuazione dell’Accordo di programma tra Regione, Provincia e Samte, che prevede la realizzazione dell’impianto di compostaggio presso lo STIR di Casalduni.
Invece, per poter realmente determinarsi la riapertura della discarica di Sant’Arcangelo Trimonte occorre: ultimare il piano di caratterizzazione; realizzare i lavori finalizzati e regimentare in modo ottimale le acque superficiali del sito; ottemperare alle prescrizioni di carattere gestionale di cui alle note ARPAC nn. 8278 del 08/02/2018 e 25548 del 16/05/201; rinnovare l’ Autorizzazione Integrata Ambientale; chiedere la rimozione formale dei sigilli da parte dell’Autorità Giudiziaria.
Il Presidente della Provincia, Antonio Di Maria, nel prendere atto e nel ringraziare per il Piano industriale l’Amministratore Unico Carmine Agostinelli, ha sottolineato la necessità che riprendano le attività della Samte così come erano prima dell’incendio dell’agosto 2018 con il contestuale rilancio aziendale attraverso l’innesto di altre e diverse lavorazioni di frazione di rifiuto.
Di Maria ha sottolineato la necessità di assicurare la continuità del servizio da parte di Samte, sebbene in fase liquidatoria, in attesa che la gestione del ciclo passi nelle mani dell’Ente d’Ambito, già costituito, ma ancora non operativo. La necessità di non interrompere il servizio di gestione rifiuti è dovuta essenzialmente al dovere di rispettare l’ambiente ed è peraltro in linea con le indicazioni dettate dal Consiglio Provinciale nella seduta del 14 febbraio 2019. In merito al costo del segmento provinciale del ciclo dei rifiuti per l’anno 2019, il Presidente Di Maria ha preso atto che per ogni abitante del Sannio esso è pari ad € 14,57. Allo stesso tempo, il Presidente ha evidenziato le difficoltà per i Comuni di farsi carico dell’intera somma in un unico esercizio. Pertanto, Di Maria ha autorizzato la SAMTE a fatturare una quota parte di tale costo, corrispondente ad € 4,57, a fine esercizio 2019, accordando un pagamento a 90 giorni data fattura, al fine di consentire ai Comuni di prevederne la copertura con competenza per l’anno 2020.
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