Rischio soppressione provincia, la precisazione di Costanzo
Dopo la lettera inviata a Cimitile e Nardone torna a scrivere Roberto Costanzo sul rischio soppressione della Provincia sannita, prendendo spunto dal dissenso espresso da un lettore. “Dal mio punto di vista è il caso di usare, in questa partita, carte ed argomenti attuali ed efficaci per tentare di ottenere la modifica del decreto 95/2012 che punirebbe circa 50 province, tra cui quella di Benevento; e di non commettere l’errore di considerarci, nel caso di un accorpamento con una o più province contermini, degli orfanelli in cerca di adozione, quanto piuttosto dei partner con parità di diritti e doveri. A mio avviso – ha sottolineato l’ex amministratore provinciale Costanzo - occorre scegliere bene i luoghi istituzionali, i tempi ed i modi giusti perché con i lamenti, le barricate e le autoflagellazioni si ottiene poco. Così come non conviene chiamare in causa la storia della nostra Provincia che comunque sarebbe poca cosa visto che è la più giovane Provincia della Campania, creata nel 1861 anche per gemmazione delle altre tre preesistenti (i comuni che vennero a far parte del Sannio, infatti, furono sottratti ad Avellino, a Caserta ed a Napoli, oltre che a Campobasso e Foggia). Ma se volessimo scomodare la storia – ha continuato Costanzo - l’unica carta giocabile sarebbe quella del millenario ruolo di prestigio di Benevento. Dopo duemila anni, oggi la nostra Città e non la Rocca dei Rettori, rischia di essere declassata e ridotta a livello di Ariano Irpino e Marcianise. Perciò – ha concluso Roberto Costanzo - ripeto che si tratta della “Battaglia per Benevento” e non tanto della difesa della Rocca dei Rettori. E per evitare la prima mortificazione storica per la nostra città occorre muoversi con la giusta strategia e nelle giuste sedi”.
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