Ricerca idrocarburi. Delta Energy: "No a contrapposizione con rinnovabili, capiamo i sindaci"
L’azienda si dice pronta al confronto con le amministrazioni locali.
“Non c’è nessuna contrapposizione tra la nostra attività di ricerca, che intendiamo svolgere per un tempo molto limitato attraversando con un mezzo dotato di sofisticate apparecchiature digitali il territorio dei comuni di San Marco dei Cavoti, Reino, Circiello, Ginestra degli Schiavoni, Foiano, Colle Sannita, Molinara e San Giorgio la molara, e la vocazione del territorio alla produzione di energia rinnovabile”.
Così la Delta Energy a 24 ore dal vertice svoltosi in Regione Campania con le amministrazioni locali per discutere della ricerca degli idrocarburi nel Sannio. Ieri, infatti, i primi cittadini nel commentare l’esito dell’incontro avevano affermato la loro contrarietà all’iniziativa (LEGGI QUI).
“Ci teniamo a precisare nuovamente – prosegue l’Azienda – ringraziando il movimento No-Triv per l’opportunità che ci offre di tornare sull’argomento, che Delta ha presentato istanze per un titolo che è diverso dal ‘titolo unico concessorio’. Il tipo di titolo richiesto si chiama ‘permesso di ricerca’ e abilita alla ricerca per sei anni senza possibilità di produzione che sarà, se ve ne ricorressero le condizioni, oggetto di un’istanza di concessione e di valutazione di impatto ambientale. La nostra attività quindi, semmai desse riscontro positivo, darebbe
al territorio la presa di coscienza di una ulteriore possibilità di sviluppo, che dovrebbe essere valutata tenendo conto che l’ASEA (Agenzia pubblica dei servizi energetici della Provincia di Benevento) afferma che il bacino eolico della provincia, con 600 MW di potenza installata (pari quindi a circa 300 turbine, con un consumo di suolo di circa 180 chilometri quadrati) ha raggiunto un livello di saturazione stimato nell'80% del proprio potenziale e che pertanto, il potenziale eolico della provincia, seppur soggetto attualmente ad un ampio sfruttamento, consente ancora dei piccoli margini di ulteriore impegno”.
Dalla Delta aggiungono: “Capiamo tuttavia la difficoltà dei Sindaci, chiamati a discutere dopo sedici mesi rispetto alla comunicazione che Delta ha fatto alla Regione, dopo sette mesi dal primo sollecito inviato alla Regione dal Mise e dopo che il termine ultimo fissato dallo stesso Mise per dare un riscontro è già trascorso. Delta non ha mai chiesto ai Sindaci di cambiare l’opinione formalmente espressa anni fa e che ha dato vita ad un contenzioso giudiziario risoltosi a nostro favore. Consideriamo quella una fase chiusa e al di là dei dati formali e burocratici siamo disposti a qualunque tavolo di confronto con le amministrazioni interessate al progetto. Un tavolo che noi stessi abbiamo chiesto alla Regione, purtroppo senza successo. In questo senso siamo a fianco della richiesta dei Sindaci che pretendono chiarezza e analisi su dati reali. Noi abbiamo fatto il massimo e siamo disposti a fare ancora di più, ma non possiamo sostituirci a chi ha l’onere di svolgere i procedimenti amministrativi”.