19/02/2015   18:12 5790

Primarie Pd. Parla Valentino. Non vorrei che il primo marzo diventi una Caporetto


Sulla telenovela delle Primarie del Pd in Regione Campania, interviene Carmine Valentino, sindaco di S. Agata de’ Goti e rappresentante di spicco del Pd nel Sannio.
“Sono stato tra coloro che hanno votato favorevolmente alla votazione online al quesito posto dalla Segreteria Regionale in merito allo slittamento delle Primarie del partito dal 22 gennaio al 1° marzo e sono convinto che data la situazione che si è verificata, sarebbe opportuno che il partito nazionale dia delle indicazioni definitive anche in prospettiva di un superamento stesso delle primarie”. Non usa mezzi termini Valentino e da fermo sostenitore di un processo democratico che venga dal basso, per la situazione che si è venuta a creare per i continui slittamenti di data ed il balletto dei nomi sui candidati a Governatore della Regione, preferisce optare per il nome calato dall’alto e non per una scelta da parte della base.
“Lacerare il partito a pochi mesi dalle regionali con una conflittualità che è sempre più acuta tra i vari competitor, rischia di svilire quel processo di partecipazione che la base voleva mettere in campo. Le primarie avevano un senso se fatte a novembre, a dicembre ed anche a gennaio, ma oggi rischiano di lacerare un partito che non riuscirebbe a rimettersi poi in sesto. Sono certo che a stretto giro, parlo di giorni se non ore, si debba arrivare ad una soluzione che può anche essere il superamento delle primarie”.
“Per quello che sta accadendo, anche alla luce di quanto emerso in Liguria, le primarie in Campania possono solo fare male al Pd. Il partito è giovane ed oggi ha la necessità di avere una coalizione: questo deve essere lo spirito da mettere in campo per avviare una nuova fase e cambiare verso in un territorio in cui per troppi anni le aree interne sono state trascurate ed abbandonate. Anche per questi motivi, il Pd deve rinserrare le file anche a scapito delle primarie, assimilando anche una posizione della segreteria nazionale”.
Non nasconde, poi, le sue idee sui nomi dei candidati fatti fino ad ora alle primarie. “Sul valzer delle candidature, io ho rispetto per tutti, ma esiste un certo fastidio su alcuni di essi: mi riferisco alle vicende giudiziarie del sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, che creano non poco imbarazzo. Esistono norme e leggi a livello nazionale che impediscono la piena agibilità politica di alcuni candidati, per cui, con senso di responsabilità, faccio appello a tutti i candidati ed al partito per avviare una fase immediata, seria e decisa di valutazione, anche nell’ipotesi di un superamento delle primarie. Se ciò non avverrà, il 1° marzo sarà sì un momento di partecipazione popolare anche ma non so quanto ampia, data la sfiducia che percepisco nell’elettorato del Pd, ma non sarà certo una festa. Oggi c’è la necessità di chiudere quanto prima sulla candidatura che può essere anche di superamento. Gennaro Migliore poteva esserlo, se non decideva di concorrere alle primarie. E’ invece necessario coinvolgere la base per stilare un programma serio di governo per la Campania”.
Valentino esprime la sua opinione anche in relazione ad un nome di responsabilità, in linea con il Governo nazionale. “Si è letto, nei giorni scorsi, anche di una candidatura di area popolare a livello regionale (ndr. Quagliariello) rispecchiando il quadro di governo volto alla responsabilità. E’ stata una proposta che ha scatenato, più negli alleati di Caldoro, un dibattito non tanto politico quanto di veti incrociati, senza però fare quadrato nell’area popolare che potrebbe portare anche ad una lacerazione del gruppo con una spaccatura tra chi potrebbe decidere di sostenere Caldoro e chi la coalizione del centrosinistra. Ben venga ogni ipotesi di coalizione che sia rispettosa dei programmi che il governo del centrosinistra deve mettere in campo”.
E da qui, Valentino incalza su quello che dovrebbe essere prioritario per la Campania, ossia un programma serio e credibile. “Le priorità assolute sono legate alla sanità, ai trasporti, all’ambiente, alle politiche del welfare ed un’attenzione maggiore deve essere data all’uso dei fondi comunitari. L’agenda 2014-2020 rappresenta una grande opportunità e lo scarso utilizzo dei fondi nella scorsa agenda politica non è stata una scelta opportuna per la Regione. Ad oggi, queste sono le uniche risorse per realizzare opere concrete e possono dare reali risposte alle richieste di territori che da soli non riescono ad emergere. Oggi il dibattito deve essere sempre più politico e meno legato alle prospettive dei singoli. E’ per questo che il Pd, con responsabilità, deve rendersi soggetto protagonista di una coalizione in base agli obiettivi che vuole raggiungere. Oggi i cittadini hanno bisogno di risposte, di autorevolezza e credibilità e l’esempio lampante è l’elezione di Sergio Mattarella a Capo dello Stato. Su quel modello un’ipotesi simile in Regione Campania può essere una soluzione. Nonostante la situazione, i sondaggi danno ancora vincente in centrosinistra e spero si arrivi presto ad una decisione da parte dei vertici del partito. Sono pronto a sostenere la battaglia del Pd, anche se per la confusione che si è creata, credo si debba puntare ad un programma condiviso dalla coalizione e soprassedere sulle primarie. Non vorrei che il 1° marzo diventi una Caporetto della coalizione di centrosinistra”.
Infine conferma l’apertura di un seggio per le primarie anche a S. Agata, centro che ha sempre dato un contributo enorme, soprattutto sul piano numerico, nelle passate competizioni. “Se ci saranno le primarie S. Agata è attrezzata per accoglierle. Noto però che il Pd locale, rispetto ai tanti rinvii, non è entusiasta come nelle passate primarie. Oggi non è semplice andare ad attivare una base che si sente in balia di una decisione. Dall’entusiasmo di novembre, noto che gli animi si sono un po’ raffreddati” – ha chiosato Valentino.

Nella Melenzio

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