Molisannio, inchiesta conclusa: 28 gli indagati
Sono 28 gli indagati nell’ambito dell’inchiesta sulla Molisannio condotta dai sostituti procuratori del Tribunale di Benevento Urbano Mozzillo e Anna Frasca. Coinvolti membri del Consiglio d’Amministrazione, del Collegio sindacale e dipendenti. L’accusa contestata a vario titolo è quella di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo dell’attività bancaria.
L’elenco degli indagati comprende Claudio Paoletti, di Benevento, presidente del CdA dalla costituzione e fino al 13 novembre 2004, poi amministratore unico fino al 2 aprile 2005 e liquidatore volontario fino al 14 luglio 2006; Concettina Buccione, di San Bartolomeo in Galdo, vice presidente fino al 15 febbraio 2002, e i consiglieri Ugo Iorio di San Giorgio La Molara, Valentino Antonio Lucarelli di Benevento, Bruno Martone di San Giorgio La Molara, Antonio Spallone di San Bartolomeo in Galdo, Olindo Vitale di Montefalcone in Valfortore, Michele Varricchio di Paduli, Mario Petti di Sant’Agata dei Goti e Cosimo De Gennaro di Benevento.
Nella lista degli indagati anche i membri del Collegio sindacale: Giovanni Cuomo di Benevento, Pasquale Mazzone di Benevento e Igino Mario Bernardino Casillo di Montefalcone in Valfortore. Infine, i dipendenti in servizio presso la sede di Benevento e le filiali di Montefalcone, San Bartolomeo in Galdo, Castelvetere, Isernia, Paduli e San Giorgio La Molara: Raffaele Federici, Mauro Vitale, Giuseppe Ciarmoli, Carmine Maurizio Paoletti,
Diana Micele, Valentina Carbone, Daniela De Lucia, Isabella Dellino, Pietro Palumbo, Aurelio Fiorilli, Maria Teresa Forte, Stefano Mariano, Felice Zarli, Vincenzo D’Aniello e Pellegrino De Cicco.
Questi avranno ora 20 giorni di tempo per chiedere di essere ascoltati o produrre memorie difensive. Poi i pubblici ministeri decideranno sulla richiesta di rinvio a giudizio. La vicenda è stata resa nota nel luglio 2006 con il sequestro dei beni e delle azioni della Molisannio. In quell’occasione, Massimo Zeno è stato nominato custode giudiziario e, successivamente, liquidatore della società. L’inchiesta è partita dall’ispezione condotta un anno prima dalla Guardia di Finanza che aveva accertato la violazione delle norme in quanto Molisannio svolgeva attività bancaria con la raccolta del risparmio.
Nel 2007 Pellegrino Minicozzi è stato nominato commissario giudiziale e l’assemblea dei creditori ha approvato il concordato che prevedeva di colmare il 50-60% di passivo. Poi il giudice Ennio Ricci ha autorizzato il sequestro conservativo dei beni mobili e immobili, e dei crediti degli ex amministratori, sindaci e direttore generale dell’istituto. Quest’anno c’è stata, infine, il via libera alla liquidazione dell’attivo patrimoniale, in conseguenza del dissequestro dei beni della Molisannio.
Fonte: Il Sannio Quotidiano