I.P.S.A.R. "Le Streghe" Benevento 30/09/2016   16:17 1548

Mensa scolastica all'Istituto Alberghiero, Del Vecchio: "Con Mastella e' cambiato tutto per non cambiare niente".


Continuano le reazioni del mondo politico legate al servizio mensa scolastica. L'ultima in ordine cronologico quella del''ex vicesindaco Raffaele Del Vecchio.

"Chi deve giustificarsi è Mastella, che aveva promesso di cambiare il sistema della mensa scolastica e non lo ha fatto. Noi, come rappresentanti dell'opposizione, non ci siamo limitati a inchiodarlo a un impegno clamorosamente non mantenuto con gli elettori, ma ci siamo fatti carico di avanzare una proposta alternativa".  Comincia così la nota stampa inviata da Raffaele Del Vecchio riguardo la vicenda legata alla mensa e alla possibilità, scartata dal sindaco, di affidarla all'Istituto Alberghiero di Benevento.

"Il servizio di refezione scolastica così come offerto ai nostri bambini non funziona o, comunque, non gode della fiducia delle famiglie. Questa è la
realtà. E se Mastella non parte da questo dato, continuerà ad alimentare la sfiducia verso questo servizio. Chi vuole amministrare una città e non "comandarla" ha il dovere di cercare strade alternative a quelle già seguite, soprattutto quando i cittadini ti chiedono di cambiare rotta. Da candidato sindaco mi ero posto questo problema.

Maiori, Amatrice, Margherita di Savoia. Tre casi, a titolo esemplificativo, in cui i locali istituti alberghieri producono i pasti per le mense scolastiche.
È così assurdo tentare questa strada anche a Benevento? Io ci avrei provato. Mastella sostiene in maniera categorica che questa soluzione non sia
attuabile, ma ha approfondito il tema o si è fermato di fronte a una generica risposta che ci sono delle difficoltà? Io ho affrontato personalmente la questione e ho elementi per affermare il contrario.

Il dirigente scolastico dell'Istituto Alberghiero, da me incontrato personalmente alcuni mesi fa insieme al dirigente e a una funzionaria del Settore Servizi Sociali del Comune, non respinse affatto la mia richiestadi potersi occupare della mensa scolastica, riservandosi di verificare questioni organizzative interne e la sussistenza delle condizioni igienico-sanitarie.

Tanto è vero che ne derivò una successiva verifica disposta dall'ASL per accertare se i locali destinati alla produzione dei pasti rispondessero alle vigenti disposizioni di legge. La verifica diede esito positivo, ma con delle prescrizioni sull'organizzazione degli spazi e del passaggio nei locali dei non addetti al servizio. Non altro. Non mi fu prospettato alcun problema sul coinvolgimento degli studenti nel servizio, anzi venne considerato utile per il necessario percorso di alternanza scuola - lavoro.

Per quanto riguarda la capacità di produzione dei pasti, mi venne indicato un numero massimo di 500 per ciclo di lavorazione, ma considerando che la media di pasti somministrati negli ultimi anni è stata di circa 700 al giorno e che la consegna avviene in maniera differenziata tra le scuole
materne (dalle 11,45 alle 12,15) e le scuole elementari (entro le 13,15), con due cicli di lavorazione si poteva raggiungere il risultato.

I lavoratori già impegnati da anni nel servizio mensa avrebbero potuto trovare una ricollocazione nel servizio di distribuzione dei pasti presso
le quindici scuole servite da affidare ad altro soggetto. Di certo una maggiore tutela rispetto a quella contenuta nell'art. 30 dell'attuale capitolato d'appalto.Dunque, vi era e vi è la base su cui lavorare, insistere con determinazione, insomma fare quello a cui un amministratore pubblico è
chiamato: impegnarsi per ottenere risultati per la propria comunità.

Poi, altro è non poter fare una cosa, altro è non volerla fare. Certo, lo ripeto per l'ennesima volta, non si tratta di un percorso facile, privo di difficoltà, soprattutto per la dirigenza dell'Alberghiero, ma questo non significa rinunciare a provarci con determinazione, ad insistere, ad incoraggiare, a chiamare tutti a una corresponsabilità per farsi carico insieme di un problema, che poi è quello che avevamo chiesto nella mozione bocciata in Consiglio Comunale.

Tutto questo costa lavoro e impegno? È ovvio, fare l'amministratore pubblico è questo. È più facile lasciare tutto com'è ed evitare la fatica e il rischio di proporre qualcosa di nuovo? È ovvio anche questo, ed è quanto accaduto. In definitiva, i beneventani possono avere una sola certezza: è cambiato tutto per non cambiare niente".

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