La ‘Buona Scuola’ vista dalla Flc Cgil. Al via il sondaggio online parallelo a quello del governo
La FLC CGIL è convinta che la scuola pubblica abbia bisogno d’interventi urgenti per dare risposte a tutti gli alunni, di qualsiasi provenienza sociale e di ogni territorio del Paese. “La nostra idea di istruzione e formazione trova il suo orizzonte nell’art. 3 della Costituzione repubblicana. La scuola pubblica di qualità è un’occasione per contribuire a rimuovere gli ostacoli che impediscono il pieno sviluppo della persona umana. Una scuola inclusiva e democratica in cui centrale è il diritto all’istruzione per tutti ed ognuno, condizione necessaria per accedere agli altri diritti” – si legge nella nota a firma della Flc Cgil di Benevento. Il sindacato critica senza mezzi termini il piano per la scuola, cosiddetto “la buona scuola”, elaborato dal Governo. “E’ necessario un piano straordinario di investimenti dopo anni di impoverimento del sistema di istruzione pubblica, con particolare attenzione alle zone più deboli del Paese (servono 17miliardi in 5 anni per far funzionare a dovere le scuole italiane: didattica, edilizia, personale); sblocco del contratto nazionale dei lavoratori della scuola (non si può riformare la scuola penalizzando i docenti ed ATA il cui impegno è essenziale): salario, orario, carichi di lavoro, organizzazione del lavoro, diritti e doveri, valorizzazione professionale devono continuare ad essere definiti per contratto (dal piano del Governo traspare l’idea di regolare il tutto per legge); organici ampliati, stabili e funzionali per dare più offerta formativa invertendo la tendenza di questi anni in cui è stata continuamente ridotta (oltre 130mila posti tagliati negli ultimi anni, riduzione del tempo scuola); istituzione della scuola dell’infanzia generalizzata; obbligo scolastico dai 3 ai 18 anni; biennio unitario nelle superiori; valorizzazione dei lavoratori ATA (gli amministrativi, i tecnici e gli ausiliari sono i lavoratori che tengono le scuole aperte e in ordine e le fanno funzionare; a loro vanno riconosciute le maggiori responsabilità e la complessità del lavoro ATA);stabilizzazione dei precari, con la predisposizione di un piano riguardante tutti gli abilitati, compreso PAS e TFA;stessi diritti e tutele per il lavoro a tempo determinato e indeterminato”. Queste sono solo alcune delle richieste che la CGIL avanza da anni per la “scuola bene comune”. Ancora è ferma l’opposizione della CGIL a una scuola piegata alle logiche del mercato, all’ingresso dei privati nelle scuole, al rischio di stravolgimento della funzione dei dirigenti scolastici. Per questo il sindacato ha avviato una stagione di lotte, a partire dalla manifestazione nazionale della CGIL dello scorso 25 ottobre a Roma, in Piazza San Giovanni, incentrata su “Lavoro, Dignità, Uguaglianza. Per cambiare l’Italia” e dalla manifestazione nazionale dei settori pubblici e della conoscenza dell’8 novembre indetta a Roma da CGIL, CISL e UIL. Inoltre, la Federazione Lavoratori della Conoscenza CGIL ha lanciato una campagna nazionale sulla scuola pubblica italiana. Si tratta di un percorso di partecipazione parallelo al tour del Governo per la “Buona scuola”. “E’ importante conoscere l’opinione di chi la scuola la vive quotidianamente: insegnanti, dirigenti, collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e tecnici, precari, che, spesso con scarsità di risorse, mandano avanti le nostre scuole. Una parte importante della nostra campagna è Fai la Scuola Giusta: un sondaggio online per mettere a confronto le nostre proposte e quelle del Governo su alcuni temi chiave” – hanno concluso dal sindacato.
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