Benevento -
La contrada Madonna della Salute e le divisioni patologiche
Benevento -”È ormai un cantiere aperto” dice Marcello Tornusciolo, abitante di Contrada Madonna della Salute. Da circa tre anni ruspe, mezzi pesanti e aziende di traslochi, con i loro camion, si alternano ininterrottamente nella contrada che cerca di collegarsi a Benevento. Ma l’aumento di popolazione non ha risolto i problemi di fondo.
Parliamo di una zona estesa che parte dalla zona del Casale Maccabei lambendo il comune di San Leucio del Sannio. Eppure, la contrada sembra un’isola. È quasi città, ma da essa ne è assolutamente distaccata. Tre sono gli unici sbocchi stradali: l’uscita sulla statale Appia nella zona San Vito, la strada che conduce a San Leucio del Sannio e la rotonda al Casale Maccabei, di recente apertura.
“Fino a pochi giorni fa - continua Tornusciolo - per raggiungere Benevento eravamo costretti a passare per quella strada che è poco più di un’antica mulattiera”. La via più trafficata, infatti, è la stessa che conduce all’edificio scolastico di San Vito, del Settimo circolo didattico, e presenta tratti in cui la visibilità è pressoché nulla. La carreggiata è percorribile solo in parte da due automobili in senso contrario, ma quasi per l’intero tragitto, perfino, il passaggio di un’unica vettura è difficile.
Anche l’intervento del Comune di Benevento è discontinuo. Se alcuni tratti di strada presentano cunette, altri solo pochi lampioni arrugginiti, e altri ancora solo muri di contenimento lunghi appena qualche metro. Effettivo risultato di lavori repentini e improvvisati in tempi di elezioni amministrative; senza che mai uno di essi fosse definitivamente portato a termine. Le strade rimangono allora la brutta copia di ciò che dovevano essere, ma che non sono mai state. E intanto subiscono i colpi dei mezzi pesanti che si affrettano a costruire magnifiche ville e parchi con piscine.
“Sono contenta del fatto che ci saranno nuove persone. Non vivremo più in un posto desolato - racconta Elena Pinto -. Penso che arriverà gente per bene e facoltosa, perché per comprare certe case ci vogliono i soldi”. Sono entusiasti gli abitanti della zona. Credono che
la loro contrada in questo modo possa migliorare. Ma tra le imprese edilizie ci sono anche nomi forestieri. E in alcuni sorge il malcontento. “Io ho un’impresa edile locale che sulla zona non riesce ancora a operare - dichiara Erman Ranauro -. Ci sono invece queste aziende che vengono da fuori e che grazie alle loro amicizie lavorano meglio di noi. Penso che ognuno dovrebbe occuparsi della propria area”.
La situazione appare comunque paradossale. Da una parte Contrada Madonna della Salute sta diventando una zona residenziale per ricchi, dall’altra le fognature e la rete idrica non coprono l’intero territorio. Oltretutto le comunicazioni sono ancora difficili e proprio in questo la zona mostra il suo punto debole. L’autobus è unico e passa due volte al giorno. Ma le corse non raggiungono la parte più alta, creando un grave disagio per gli anziani.
“Siamo noi ad accompagnare le persone di una certa età - racconta ancora Ranauro –. Abbiamo chiesto all’Amts un autobus più piccolo almeno per loro, ma non ci hanno accontentato. Dicono che le condizioni della strada non permettono il passaggio dei mezzi. Mi sembra strano dato che io ci riesco col camion”. Le proteste, d’altronde, non sono comuni. “Ognuno ha il proprio politico di turno - dice Cosimo Leone -”. Una lotta unanime ed efficace appare ancora più lontana, se si considera il disaccordo per la gestione del comitato di contrada e dell’associazione ricreativa.
L’ex edificio scolastico è stato affidato dal Comune agli abitanti del posto da circa 20 anni. Ma negli ultimi tempi le tensioni sono aumentate. Il vecchio comitato è decaduto e non mancano le illazioni. “Qui siamo tutti parenti- dichiara Assunta Leone, responsabile dell’Azione Cattolica Ragazzi - ma dire parenti serpenti è veramente poco…”. Altri parlano di scontro generazionale. “I giovani vogliono comandare… che lo facciano pure - ribadisce Cosimo Leone - ma devono capire che i vecchi prima di loro hanno lavorato e che nulla è caduto dal cielo”. La contrada si evolve ma, è evidente, alcune cose non cambieranno mai…
Rita Parrella