Monsignor Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, spiega Dante agli studenti del Rummo 03/02/2018   17:52 2898

L'Arcivescovo di Benevento spiega Dante agli studenti del Rummo


Monsignor Felice Accrocca, novello Virgilio, traghetta i giovani sulle sponde della coerenza, sull’esempio di Dante.

S. E. Mons. Accocca è intervenuto questa mattina presso il Liceo Scientifico "G. Rummo", su invito della dirigente professoressa Teresa Marchese e del professor Domenico Zerella, ad approfondire temi e posizioni politiche di Dante rispetto alla figura di S. Francesco, sempre attuale e affascinante, così come ricordato nel canto XI del Paradiso.

Non è sfuggita agli studenti la poliedricità della figura dell’arcivescovo, già direttore della Scuola diocesana di teologia “Paolo VI” a Latina, docente presso la Facoltà di Storia Ecclesiastica della Pontificia Università Gregoriana e presso l'Istituto Teologico di Assisi; autore di oltre cinquecento pubblicazioni in gran parte a soggetto francescano. Un silenzio assoluto, e non scontato, ha accompagnato l’intervento di S.E. Accrocca, cui è seguito un dibattito vivace e competente con gli studenti desiderosi di approfondire la figura di Dante, delle fonti di cui si imbevve, che scompose e ricompose per la stesura del Canto e dell’intera opera.

Difficile ai nostri tempi poter convenire sul concetto dantesco di povertà come espressione di perfezione, su cui Mons. Accrocca si dice “molto sintonizzato”, tuttavia “anche S. Francesco”, ricorda S.E., “ha incominciato il suo percorso come un giovane d’oggi: prima del rigore assoluto ha amato vestire di toppe le pregiate e coloratissime stoffe di famiglia, contro la stessa volontà di suo padre”. Poi ha invitato gli studenti alla coerenza di cui il Santo e il Sommo Dante sono stati maestri: “Dante è stato uomo enciclopedico. Sia per voi fonte di ispirazione, modello di studio e di coerenza. Egli ha pagato di persona per sostenere le proprie idee. Siate pronti, come lui a sostenere le vostre scelte”. Poi, ricordando il sessantotto e il “sei politico dei suoi tempi”, li ha invitati a non ricercare le vie facili, che da studenti può significare, p.es., ricercare le “interrogazioni programmate”. Ha voluto ribadire il concetto in termini evangelici con la famosa frase di Gesù:” “Sforzatevi di entrare nella porta stretta”. Poi, in risposta alla domanda su un mismatch tra la Chiesa e il modello sociale culturale attuale esprime la propria preoccupazione:“ Temo il crollo dei modelli religiosi perché nella società perennemente e velocemente in fieri non c’è il tempo per rinnovare la Chiesa, che pure avrebbe bisogno di un adeguamento”.

L’intervento di Mons. Accrocca, ha avvalorato la tesi , se mai ce ne fosse stato bisogno, che per lui, come per tanti addetti ai lavori, la scuola è la metafora della vita che pone sfide, le cui strade non hanno tombini silenziati o piloti automatici per arrivare alla meta, né famiglie- bancomat lungo la via, pronte a dispensare contanti, a dispetto della crisi economica lamentata.

L’educazione dei giovani è avvertita troppo spesso come “un peso, una responsabilità eccessiva, qualcosa da scrollarsi di dosso”. Questo, almeno, è quanto sostiene il noto psichiatra Paolo Crepet che, come scrive nel suo saggio “Il Coraggio”, denuncia un atteggiamento “strabico, ambiguo e contraddittorio” degli adulti chiamati all’educazione delle giovani generazioni. Alcuni aspettano che gli anni dell’adolescenza passino per poter cedere la propria staffetta educativa ad una fantomatica, fumosa società, di cui non si sentono attori coprotagonisti. Molte famiglie si trincerano dietro la dimensione collettiva che predilige un recinto protettivo per i propri pargoli (A. De Lillo), con la perniciosa tendenza, sottolineata nelle teorie di Karl Mannheim, di depotenziare in modo sistematico le nuove generazioni postecipandone, di fatto, l’ingresso nella vita adulta.

La scuola riesce ancora a perseguire obiettivi non necessariamente in linea con tendenze, mode e teorie disfattiste e resta, di fatto, il trait d’union tra le parti sociali coinvolte nel sistema educazione nel particolare momento di crisi valoriale che ci investe. Momenti di alta formazione, come quello che si è tenuto questa mattina al liceo Rummo, testimoniano che i nostri giovani, più che alla ricerca della via spianata, siano alla ricerca di modelli autorevoli cui ispirarsi.

Sonia Caputo

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