Italia: traffico di rifiuti tossici, sei arresti a Rovigo


Due persone sono state arrestate e quattro sono ai domiciliari in privincia di Rovigo, per traffico di rifiuti tossici.

Coinvolti nell'associazione a delinquere i titolari di due aziende di Ca' Emo d'Adria. Invece di ritrattare i liquami tossici che ricevevano, li sversavano direttamente sui terreni agricoli della zona e anche in altre regioni, la toscana ad esempio, dove la procura di Firenze ha in corso un'inchiesta collegata. L'indagine, coordinata dalla Direzione distrettuale anti-mafia di Venezia, che ha disposto il sequestro di tutto l'impianto, era partita dalla morte di quattro persone, nel settembre del 2014 - tre operai e l'autista di un camion - deceduti per le esalazioni durante le operazioni di scarico di acido solforico. Sostanze altamente cancerogene Secondo i primi dati, meno di un quarto dei fanghi venivano davvero trasformati in fertilizzanti, come conclamato dalle ditte rodigine. Dal 2010 al 2014 si sarebbero 'volatilizzate' oltre 150 mila tonnellate di sostanze tossiche, con un profitto illecito di almeno un milione di euro all'anno. Le analisi sui terreni hanno fatto rilevare forti concentrazioni di idrocarburi, zinco e policlorobifenili , meglio noti come PCB , sostanze altamente cancerogene.

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