Istituto 'Fragola', La vita di una scuola d'eccellenza tutta sannita
Bisogna partire da lontano per ricercare il valore del risultato raggiunto dall’ Istituto ‘Umberto Fragola’ – Turistico e Alberghiero – incoronato dalla Fondazione Giovanni Agnelli che con il progetto ‘Eduscopio’ ha analizzato e dato questa volta i voti alla scuola italiana. Il ‘cannocchiale’ della giusta scuola ci mette a fuoco dunque proprio il complesso d’istruzione superiore di Faicchio e Castelvenere guidato saggiamente dalla dirigente scolastica Elena Mazzarelli. Un polo che funziona è un gradino di lancio non indifferenti per gli studenti che anche grazie quei pochi strumenti e mezzi messi a disposizione della scuola pubblica. Ad esempio il Por Campania C5 ovvero l’Alternanza Scuola – Lavoro destinato alle classi V diplomatesi nell’anno scolastico 2013-2014 e che nei mesi di luglio ed agosto hanno svolto due stage: uno a Londra di 320 ore più dieci di formazione linguistica e uno all’Holiday Inn del Vulcano Buono di Nola. Rispettivamente sono stati sei cinque e sei per un totale di undici, gli studenti che sono ripartiti per Londra dopo aver accettato una proposta di lavoro presso alcune strutture ricettive, o che sono stati assorbiti nel tessuto produttivo dell’Azienda Holiday Inn. Fondamentale anche il progetto C1 che si svolge tra Londra e Parigi ed ha una durata di quattro settimane, dove è possibile acquisire competenze linguistiche legato il tutto anche a percorsi di culturali e ludici. All’avanguardia anche il nuovo laboratorio ‘odontotecnico’ dell’Istituto dove i ragazzi imparano a ricostruire un dente, a costruire una protesi o degli apparecchi di correzione dentale, che collegato al LIM e dunque ai laboratori informatici, di cucina, pasticceria, gelateria, rendono la scuola un vero e proprio posto d’avanguardia e d’apprendimento. Ne è convinta la preside Elena Mazzarelli: “ Pratiche di buona scuola nel Sannio è possibile grazie soprattutto al lavoro di squadra di docenti, personale ATA e famiglie che nonostante i numerosi tagli si rimboccano le mani. Il riconoscimento ottenuto dalla Fondazione Giovanni Agnelli è proprio il frutto di un lavoro duro, e meritevole”. Incalza: “ Purtroppo oggi lavorare in talune condizioni è difficile, avremmo bisogno di una scuola attenta
e partecipe che ascolti e supporti i docenti, che si distacchi dalle logiche del mercato. Il nostro è un lavoro non monetizzabile, in itinere e certosino”. Alla domanda come desidera ora gestire la sua scuola dopo il risultato ottenuto ci dice: “ La scuola forma i cittadini del domani, noi dobbiamo essere bravi a coniugare sapere, saper fare e saper essere, per creare maturità negli studenti. La nostra è una sfida educativa – continua – e pedagogica, più che di ricerca delle sole conoscenze. La scuola ha il dovere di filtrare le conoscenze, di creare ordine nei pensieri, educare allo spirito critico e di pensiero”.
Il lavoro frenetico non da soste visto che uno dei pilastri dell’istituto è la promozione territoriale. Gli studenti dell’U.Fragola saranno presenti anche all’EXPO’ di Milano e non come visitatori che è frutto di un lavoro di programmazione triennale con il coinvolgimento anche di tutti gli enti locali dalla Camera di Commercio alle aziende locali,alla Federalberghi. Dal 9 al 15 febbraio sarà riattivo anche il Progetto COMENIUS, l’erasmus delle scuole superiori, giungeranno nel Sannio studenti da Olanda, Germania, Inghilterra, Polonia, Turchia. Un progetto che ogni due mesi crea per una settimana classi internazionali di scambi non solo culturali. La piattaforma ‘Eduscopio’ completamente digitalizzata ha valutato gli istituti in base ai risultati ottenuti dagli studenti diplomati nel primo anno di università. L’exploit ottenuto dalle scuole di provincia e soprattutto degli istituti tecnici è dovuto anche grazie ad un ambiente molto più familiare dove si è seguiti rispetto alle città in maniera costante e precisa. Lo studio inoltre disegna come peggiori proprio quelle scuole private definendole come veri e propri ‘diplomifici’ che non offrono strumenti agli studenti, scuole che in alcuni casi hanno ottenuto anche fondi maggiori delle cosiddette statali. E se al nord per gli studenti è più facile trovare un impiego dopo essere usciti dagli istituti tecnici per i giovani del sud lo spettro dell’emigrazione pur avendo tanti istituti d’eccellenza diventa sempre più realtà.
Michele Palmieri