Inchiesta Udeur: tutte le accuse della Procura per i 24 indagati tra cui non c'è più il sindaco Fausto Pepe
Non c’è il sindaco di Benevento, Fausto Pepe, tra i 24 indagati, che hanno ricevuto l’avviso di chiusura indagine della Procura della Repubblica di Napoli, nell’ambito della nota inchiesta che, nel gennaio 2008, coinvolse i massimi vertici dell’Udeur. Il 16 gennaio 2008 una serie di provvedimenti giudiziari, anche restrittivi, si abbatterono su alcuni dei massimi dirigenti del partito del Campanile. Di questi, per qualche giorno, fu destinatario anche il primo cittadino, ma ora non risulta più tra quelli che, tra 20 giorni, potrebbero essere mandati a processo oppure scagionati dall’archiviazione.
La lista dei 24, infatti, è composta da Clemente Mastella, dal presidente del Consiglio Regionale della Campania, Sandra Lonardo Mastella; dai consiglieri regionali Fernando Errico e Nicola Ferraro, dagli ex assessori regionali Andrea Abbamonte e Luigi Nocera, dal sindaco di Cerreto Sannita e neo vicepresidente della Provincia di Benevento Antonio Barbieri (all'epoca dei fatti esponente di Forza Italia), dall’ingegnere beneventano e consuocero dei Mastella, Carlo Camilleri; dall’ex prefetto di Benevento Giuseppe Urbano; dai docenti universitari Carlo Banco, Paolo Budetta, Angelo Padovano, Domenico Pianese e Felice Casucci; dall presidente dell’Ordine degli ingegneri di Benevento, Francesco Cardone; dall segretario comunale di Cerreto Sannita, Erminia Florenzano; dall funzionario dell'Autorità di Bacino sinistra Sele, Vincenzo Liguori; dal responsabile dell'Ufficio tecnico comunale di Cerreto Sannita, Letizio Napoletano; dal magistrato del Tar Campania, Ugo De Maio; dal difensore civico della Regione Campania, Vincenzo Lucariello; dall’ingegnere Antonello Scocca facente parte dello studio tecnico di Camilleri; dal sindaco di Paolisi, Domenico Umberto Principe; dal segretario generale dell'Autorità di Bacino destra Sele, Stefano Sorvino; dall’esponente dell’Udeur sannita, Francesco Trusio.
Tra i capi d'accusa non risulta più l'associazione a delinquere, ipotizzata quando, nel gennaio del 2008, l'inchiesta fu così clamorosamente resa nota. Il sostituto procuratore, Francesco Curcio, e il procuratore capo della Procura di Napoli, Giovandomenico Lepore, lo scorso 23 febbraio 2009 hanno ipotizzato 17 fatti di reato nell’ambito della citata inchiesta. Si va dalla concussione alla corruzione, alla turbativa d'asta, all'abuso d'ufficio, alla truffa, al falso ideologico, alla rivelazione del segreto d'ufficio, diversamente ipotizzati così come di seguito per i 24 indagati.
Camilleri, Mastella, Nocera e Abbamonte sono accusati di concussione in concorso, avendo agito per i magistrati Mastella in qualità di segretario nazionale dell’Udeur, Camilleri di esponente di primo piano del partito e di materiale esecutore delle indicazioni e delle volontà di Mastella, Nocera e Abbamonte in qualità di autori materiali della condotta, quali assessori regionali del Campanile e quindi pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni. Avrebbero costretto Antonio Bassolino, governatore della Campania, ad assicurare loro la nomina a commissario dell’Area di Sviluppo Industriale di Benevento di una persona designata da Mastella. Quest’ultimo, per i magistrati, non avendo avuto la presidenza dell’Iacp per un esponente del proprio partito, avrebbe iniziato una strategia di pressione politica e amministrativa su Bassolino fornendo precise direttive a Camilleri, Nocera e Abbamonte, facendo ritenere imminente del venir meno della maggioranza politica regionale con una campagna di stampa nella quale Mastella attaccava strumentalmente Bassolino per far designare come commissario dell’Asi di Benevento una persona indicata da Mastella, nominata dopo lo strumentale commissariamento di detto Asi, in tal modo assicurandosi il controllo sulle scelte e le attività di detto Ente, in Napoli fino al 22 dicembre 2006;
Mastella, Lonardo, Abbamonte, Errico, Ferraro e Casucci sono poi accusati dalla Procura di Napoli di concussione in concorso perché avrebbero posto in essere atti idonei diretti in modo non equivoco a costringere Luigi Annunziata, direttore generale dell’Azienda Ospedaliera San Sebastiano di Caserta, a conferire loro un’utilità consistita nel determinarlo a dirigere le sue funzioni per procacciare agli appartenenti all’Udeur favori di contenuto patrimoniale (appalti, posti di lavoro, incarichi dirigenziali). Gli atti sarebbero consistiti nella costante intimidazione della parte offesa compiuta attraverso la presentazione di un’interpellanza in Consiglio Regionale, sottoscritta da Ferraro, redatta da Abbamonte e voluta dalla Lonardo e da Mastella, strumentalmente diretta alla verifica della idoneità al ruolo dell’Annunziata, nella denigrazione della sua figura dirigenziale compiuta direttamente da Ferraro a mezzo stampa, dalla richiesta fatta da Lonardo, Abbamonte ed Errico all’assessore regionale alla Sanità a rimuovere Annunziata dal suo incarico. Stando alla Procura, comunque, le presunte richieste di favori fatte ad Annunziata ai dirigenti dell’Udeur non sarebbero andate in porto perché Annunziata non accettò di sottostare alle direttive ricevute. In Napoli e Caserta fino al maggio 2007;
Mastella, Trusio, Lucariello e De Maio sono accusati di abuso d’ufficio in concorso perché De Maio, in qualità di presidente di una Sezione del Tar Campania Napoli, (e Mastella, Trusio e Lucariello come presunti istigatori) con atti inequivoci arrecava un ingiusto vantaggio a un ricorrente, dopo aver ricevuto da Lucariello indicazioni in merito. L’evento non si verificò per la diversa posizione assunta dagli altri due componenti del Collegio del Tar che, disattendendo le indicazioni di De Maio, pronunciarono la sentenza di rigetto; a Napoli il 10 maggio 2007;
gli stessi quattro sono accusati in concorso di rivelazione di segreto d’ufficio facendo conoscere a Lucariello lo svolgimento della Camera di Consiglio con la relativa discussione – che devono rimanere segreti – nonché l’esito del giudizio davanti al Tar sopra citato prima del deposito della sentenza di merito, in Napoli il 12 maggio 2007;
Mastella, Camilleri, Abbamonte, Lucariello e Principe sono accusati di abuso d’ufficio in concorso perché secondo i magistrati Mastella, Lucariello e Camilleri in qualità di istigatori, Principe in qualità di determinatore e Abbamonte in qualità di assessore autore della condotta in quanto materiale estensore, redigendo un parere della Giunta Regionale sul quesito prospettato dal presidente della Comunità Montana del Taburno sulla disciplina della rappresentatività dei Comuni membri di essa, illegittimamente attestavano applicabile a detto Ente la disciplina dell’autonomia statutaria dell’Ente disattendendo un parere del Consiglio di Stato per favorire gli interessi diretti del Principe, Napoli 16 marzo 2007;
Mastella, Lucariello, Principe, Camilleri e Urbano sono accusati di abuso d’ufficio in concorso in quanto, secondo i magistrati, Mastella, Lucariello e Camilleri, in qualità di istigatori, Principe, in qualità di determinatore, e Urbano,
come prefetto di Benevento, avrebbero fatto in modo che quest’ultimo redigesse un parere indirizzato al presidente della Comunità Montana del Taburno con cui modificava il precedente orientamento prefettizio circa la natura ordinaria della seduta di Consiglio della Comunità Montana citata, illegittimamente attestando la natura straordinaria di tale seduta unicamente per procurare un ingiusto vantaggio al Principe e agli altri concorrenti, Benevento 4 giugno 2007;
Mastella, Camilleri, Errico e Scocca sono accusati di concussione in concorso, perché secondo la Procura di Napoli, costringevano Antonio Barbieri, sindaco di Cerreto Sannita, a nominare un esponente dell’Udeur assessore ai Lavori Pubblici del predetto Comune. Per i magistrati Mastella avrebbe fornito precise direttive a Camilleri ed Errico affinché facessero capire a Barbieri che avrebbero potuto agire per determinare il congelamento dei finanziamenti regionali destinati alla realizzazione del Piano di insediamento produttivo (Pip) di Cerreto così da prospettare il mancato o ritardato ottenimento dei fondi, in caso di mancata nomina dell’assessore comunale. I tre avrebbero costretto Barbieri anche ad attivarsi sui competenti uffici comunali perché aggiudicassero illecitamente l’incarico per la progettazione del PIP di Cerreto Sannita a Camilleri, Scocca e consociati, poi effettivamente disposta procurando a Camilleri e Scocca un ingiusto profitto e un danno per gli altri concorrenti, in Cerreto Sannita fino al 17 maggio 2007;
Camilleri, Scocca, Napoletano e Florenzano sono accusati di turbativa d’asta in concorso perché, secondo la Procura, Napoletano in qualità di presidente, la Florenzano in qualità di componente esperto della Commissione relativa all’aggiudicazione della progettazione dell’area PIP di Cerreto, assieme a Camilleri e Scocca turbavano la regolarità della gara relativa alla predetta aggiudicazione predeterminandone l’aggiudicazione a un raggruppamento temporaneo di professionisti riconducibile agli interessi di Camilleri e di cui Scocca (componente dello studio ingegneristico di Camilleri) risultava formale partecipante, in Cerreto Sannita 24 aprile 2007;
Camilleri, Scocca, Florenzano e Napoletano sono accusati di turbativa d’asta in concorso perché nelle predette qualità avrebbero attestato falsamente e implicitamente la regolarità dell’aggiudicazione della selezione al raggruppamento temporaneo di professionisti, per l’importo complessivo di euro 197.603,78 essendo in realtà tale aggiudicazione già predeterminata.
Camilleri, Nocera, Sorvino e Pianese sono accusati di turbativa di gara d’appalto, in concorso, relativa a “Progetto Piano Stralcio per la tutela della costa” per complessivi euro 1.200.000, aggiudicando in maniera preordinata la gara alla Vams Ingegneria Srl di cui, sempre per i giudici, Camilleri era socio di fatto;
gli stessi 4 sono accusati di falsità ideologica in atti pubblici nei verbali relativi alle operazioni d’aggiudicazione della citata gara di appalto, le due ipotesi di reato sarebbero state commesse a Salerno fino al 31 maggio 2007;
Camilleri, Pianese, Budetta, Liguori, Banco e Padovano sono accusati in concorso di abuso d’ufficio e falso ideologico in atti pubblici in quanto componenti della Commissione esaminatrice per il concorso pubblico bandito dall’Autorità di Bacino sinistro del Sele per il “conferimento di incarichi professionali individuali a mezzo di contratti di collaborazione per: 12 ingegneri civili, 4 architetti, 6 geologi, 8 geometri”, venendo meno al dovere di premiare i più meritevoli avrebbero attestato falsamente nei verbali e nel provvedimento finale di assegnazione dei posti e nella graduatoria l’idoneità e il superamento del concorso di 16 candidati, per i giudici in realtà, già designati da Camilleri come necessari vincitori del detto concorso, il tutto per procurare un ingiusto vantaggio ai candidati vincitori e per consentire all’Udeur di avere ulteriore consenso clientelare;
gli stessi 6 sono accusati di truffa in concorso ai danni dell’Autorità di Bacino sinistra del Sele per l’irregolare concorso di cui sopra danneggiando l’Ente nonché gli altri concorrenti ingiustamente risultati non vincitori. La vicenda si è svolta a Salerno fino al 18 dicembre 2006;
Camilleri e Liguori sono accusati di corruzione per un atto d’ufficio, perché Liguori, segretario della Commissione di concorso di cui sopra, venendo meno ai suoi doveri accettava una raccomandazione di Camilleri poi effettivamente da costui fatta, per un familiare. Fatti accaduti in Napoli fino al 12 gennaio 2007;
Camilleri, Budetta, Scocca e Cardone sono accusati, in concorso, di aver turbato la gara d’appalto relativa al “miglioramento delle caratteristiche di stabilità e sicurezza dei dissesti afferenti il centro abitato di Cerreto Sannita”, determinandone l’aggiudicazione a un’Associazione temporanea d’impresa (Ati). Camilleri come istigatore, Scocca quale socio d’affari di Camilleri e Budetta e Cardone quali componenti della commissione aggiudicatrice;
gli stessi 4 sono accusati di falso ideologico in concorso nei verbali dell’appena sopraccitata gara, avendo attribuito un punteggio all’Ati vincitrice superiore alle altre ditte partecipanti aggiudicando la gara in suo favore, fatti accaduti in Cerreto Sannita fino al 7 dicembre 2006;
Camilleri, Barbieri, Florenzano e Banco sono accusati di falso ideologico in concorso per far esprimere con delibera del Comitato tecnico dell’Autorità di Bacino sinistra del Sele un parere favorevole sul progetto della realizzazione di un complesso turistico nel comune di Sapri, nonché ad esprimere con una delibera del Comitato istituzionale della medesima Autorità di Bacino parere favorevole alla compatibilità del suddetto progetto rispetto agli atti di pianificazione dell’Autorità di Bacino; fatti accaduti in Napoli fino al 29 marzo 2007;
I 24 indagati hanno facoltà entro 20 giorni dalla notifica dell’avviso della conclusione delle indagini preliminari di visionare gli atti nella segreteria del pm Curcio, di chiedere copia degli stessi, di presentare memorie, produrre documenti, depositare documentazione relativa all’investigazione del difensore, chiedere al pm il compimento di atti di indagine, nonché di presentarsi per rilasciare dichiarazioni o chiedere di essere sottoposti a interrogatorio.
Nutrito, naturalmente, il numero degli avvocati difensori. Citiamo solo quelli del foro di Benevento: Paolo Piccialli per Barbieri, Francesco Leone per Camilleri e Cardone, Vittorio Fucci per Errico, Andrea De Longis per Napoletano e Angelo Leone per Scocca.