11/10/2011   12:41 8021

Inchiesta di S.Bartolomeo in Galdo: nel mirino il dissesto dell'Amborchia


NOSTRO SERVIZIO - Reati di associazione per delinquere finalizzata alla commissione di truffe ai danni dello Stato, abuso d'ufficio e turbata libertà degli incanti. Accuse pesanti nell'inchiesta portata avanti dal Pm Antonio Clemente e dai Carabinieri di San Bartolomeo in Galdo, comune al centro di questa inchiesta che interessa, ancora una volta, un'amministrazione sannita. L'indagine, avviata nel 2008 qualche mese prima del commissariamento del comune fortorino, si svilupperà nell'udienza preliminare prevista il 19 gennaio 2012. Tra le nove persone che hanno ricevuto la richiesta di rinvio a giudizio c'è un nome noto della politica sannita, vale a dire Donato Agostinelli, ex sindaco di S.Bartolomeo in Galdo nonchè ex presidente del Consiglio Provinciale in quota Udeur durante il secondo mandato della gestione di Carmine Nardone. Agostinelli, 69 anni, era stato nominato dal Segretario Provinciale dei Popolari per il Sud, Vittorio Fucci, nuovo Segretario della Sezione di San Bartolomeo in Galdo lo scorso febbraio.
Oltre ad Agostinelli richiesta di rinvio a giudizio per l'architetto Francesco Bove, 65anni beneventano, ex responsabile dei Servizi tecnici comunali, Arturo De Francescantonio, 52 anni, di Vietri sul Mare (Salerno), ex segretario comunale, poi Michele Buccione 73 anni, Salvatore Pizzi 48 anni, Antonio La Salvia 58 anni, Grazia D'Andrea 66 anni e Andrea Agostinelli di 37 anni: tutti residenti a San Bartolomeo in Galdo eccezion fatta per Andrea Agostinelli che risiede a Benevento.
Donato Agostinelli, Bove e De Francescantonio erano già stati colpiti da una misura cautelare lo scorso 11 aprile con il conseguente divieto di dimora per Agostinelli in San Bartolomeo in Galdo e obbligo di dimora per i due residenti a Vietri sul Mare: il provvedimento a carico dell'ex sindaco era stato poi revocato dal gip Flavio Cusani. Lo stesso Agostinelli, dopo il primo fermo, aveva da sempre sostenuto fiducia "nell'equilibrio, nel senso di giustizia e nella terzietà dei giudici competenti, nella certezza che l’intera vicenda è frutto di equivoci che saranno chiariti facendo risaltare la mia completa innocenza ed estraneità, nel segno di una intera vita spesa al servizio della mia comunità, con spirito di abnegazione, onestà e trasparenza".
Ieri però è arrivata la richiesta del rinvio a giudizio per lui e altre otto persone. Le accuse prevedono 19capi d'imputazione con posizioni diverse tra loro.
Al centro delle indagini c'è l'Amborchia, un breve ma importante asse viario che collega San Bartolomeo in Galdo con la statale 17 e che permette ai cittadini sanbartolomeani di raggiungere Campobasso e Foggia in poco tempo. Un "lembo" di strada da sempre al centro di polemiche: pochi mesi fa il sindaco di Volturara Appula, comune del foggiano che confina con San Bartolomeo, aveva ammonito l'amministrazione sannita sulla cattiva gestione dell'arteria con la conseguente minaccia di "chiusura". Effettivamente l'Amborchia, anche se importante, è da sempre dissestata con crepe significative ed è spesso compromessa alla regolare viabilità specialmente nei mesi invernali. In questo caso, nel mirino degli inquirenti è finito uno stanziamento di 96mila euro per la realizzazione dello svincolo dove si ipotizza la turbativa della procedura relativa alla gara d'appalto per i lavori urgenti di consolidamento idrogeologico dei dissesti dell'arteria.
I nove imputati saranno difesi da Vittorio Fucci, Ivan Filippelli, Roberto Prozzo, Giovanni Del Vecchio, Nazzareno Lanni, Maria Concetta Iannelli e Antonio Lonardo.

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