Ambulanza del Pronto Intervento - 118 (Immagine di Archivio) 23/04/2017   8:9 4210

Benevento. Il Giudice del Lavoro da' ragione ai lavoratori del 118: diritto ai livelli retributivi


Il Giudice del Lavoro di Benevento ha depositato le motivazioni delle sentenze relativi ai ricorsi di alcuni lavoratori del Servizio di emergenza 118 in affidamento alla Misericordia, con mansioni sia di Infermiere che di Autista Soccorritore.

Sono state accolte le richieste dei lavoratori a vedersi riconosciuto il diritto ad una retribuzione non inferiore a quella riconosciuta precedentemente all'avvicendamento della Misericordia nella gestione dell'appalto. L articolo 7.2 del relativo capitolato infatti, prevedeva una chiara continuità nella garanzia della tenuta dei livelli retributivi ed occupazionali per tutti gli operatori impiegati nel servizio, e proprio in virtù di questa disposizione la stessa sentenza recita che "La previsione appare estremamente chiara e non si presta a fantasiose interpretazioni".

Ampia soddisfazione da parte dei sindacati della sanità privata. Pompeo Taddeo (FP CGIL Benevento) e Giovanni De Luca (UIL FPL Benevento) in una nota congiunta dichiarano che "Sulla base di questa chiarezza normativa abbiamo dunque da sempre rivendicato il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici a vedersi riconosciuto un salario che fosse in linea con il dettato normativo, ed oggi, in coerenza con quanto da sempre sostenuto, abbiamo modo di rivendicare con ogni evidenza che le fantasiose interpretazioni da parte della Misericordia non hanno alcuna ragion d essere. Così come l atteggiamento di estrema chiusura al confronto sindacale, perpetrato parallelamente dall Azienda, non ha contribuito in alcun modo a distendere i rapporti tra le parti, nell interesse dei lavoratori. Da sempre abbiamo denunciato questo fare votato alla presunzione di autosufficienza da parte del management della Misericordia, lo stesso management che, invano, ha prepotentemente e sistematicamente disatteso i suoi doveri fondando le proprie motivazioni sulle fantasiose interpretazioni".

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