Milano, Museo storia naturale - Scipionyx samniticus - Foto Giovanni Dall'Orto. Con licenza Attribution tramite Wikimedia Commons 20/08/2016   15:22 9449

Il dinosauro Ciro, da star ad anonima presenza. La denuncia del Corriere del Mezzogiorno


In un articolo, il Corriere del Mezzogiorno denuncia lo stato di "abbandono" e la mancanza di indicazioni che relegano il cucciolo di dinosauro Ciro in una sorta di anonima presenza. 

Torna d’attualità “Ciro” lo Scipionyx samniticus il fossile di dinosauro rinvenuto a Pietraroja nel 1980 ad opera di Giovanni Todesco. Il nome però deriva dal geologo Scipione Breislack , che nel 1798 per teorizzò e segnalò la presenza di reperti fossili nel centro titernino.

A Pietraroja, dove fu ritrovato Ciro, ora sorge un Paleolab. Ovvero un museo di geologia e paleontologia che, come in una macchina del tempo, è capace di rappresentare come il territorio di questo lembo di Sannio – bagnato all’ora dall’oceano Tetide, composto di isolotti e fauna tropicale – fosse all’incirca 110 milioni di anni fa. Insomma una scoperta di rilevanza enorme, vista anche la perfetta conservazione delle parti molli e degli organi interni di Ciro, il primo cucciolo di dinosauro rinvenuto nel Bel Paese.

Il dibattito, si è nuovamente acceso a margine della pubblicazione di un articolo da parte del Corriere del Mezzogiorno intitolato: «Benevento, povero dinosauro Ciro abbandonato in una stanzetta». No, Ciro non soffre di solitudine. Ma bensì, stando a quanto scrive il CdM, «di uno stato di abbandono» che riconosce lo stesso Salvatore Buonomo, soprintendente per i beni architettonici, paesaggistici, storico-artistici ed etnoantropologici delle province di Caserta e Benevento da poco più di un mese. Buononomo infatti, annuncia che «approfondirà le ragioni che in questi anni hanno portato allo stato di abbandono di un reperto di tale importanza». Nel 2013 il fossile è tornato nel Sannio ed è esposto tra le mura dell’ex complesso conventuale di S. Felice al viale degli Atlantici, sede della Soprintendenza.

Quello che però sottolinea il Corriere è l’assenza di promozione, di cartellonistica che si tramuta in mancato accesso e flusso di turisti. A questo, stando anche alle parole che Oberdan Picucci, neo assessore alla Cultura del Comune di Benevento ha rilasciato al Corriere, si dovrebbe porre rimedio nel breve periodo. Infatti il titolare dell’assessorato si è impegnato a mettersi in contatto con la Soprintendenza per studiare le mosse giuste da applicare per il rilancio e la valorizzazione di quello che è considerato dagli studiosi come uno tra i fossili più importanti al mondo.

Eppure, il ritorno in città del fossile fu richiesto a gran voce non solo dal mondo politico ma anche da quello culturale. Bisognerebbe dunque chiedersi perché questo processo di valorizzazione si è fermato? Una domanda che potrebbe essere la risposta – anche in ottica generale – allo stato dei monumenti dei beni archeologici. Già nel 2009 fu Rito Martignetti presidente di Isidea a scrivere: “Ridateci Ciro” e a riproporre “in modo permanente presso la Rocca dei Rettori la mostra voluta dall’ex presidente Carmine Nardone, collegandola, anche con navette, al Paleolab di Pietraroja. Ciro deve diventare la nostra Gioconda”. Però si sa, il cammino delle star è costellato di alti e bassi ed i riflettori possono spegnersi e riaccendersi in qualsiasi momento: e chissà che questo non avvenga. 

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