Il Caso. Viabilita' provinciale al collasso: soluzione? Limiti di 30km orari
La viabilità provinciale è al collasso. I sindaci sollevano il problema dello stato viario provinciale che attraversa i propri comuni, perchè i propri cittadini mettono quotidianamente a rischio la loro sicurezza attraversando arterie disastrate.
Dopo il caso di San Giorgio La Molara, pubblichiamo una lettera che il sindaco di San Marco dei Cavoti ha indirizzato al presidente della Regione Campania, per sollecitare la su attenzione in merito al problema della viabilità, a cui allegava la risposta avuta a suo tempo dai tecnici della Provincia a seguito di una sua comunicazione per sollecitare la normale manutenzione stradale (che riportiamo in fondo all'articolo).
Con la sua lettera del 28 giugno 2016, il sindaco Giovanni Rossi invitava il presidente della Regione Campania a visitare i comuni del Sanio per rendersi conto da vicino di quanto siamo trascurati rispetto alle altre aree della Campania, che possono vantare investimenti per Stazioni Marittime o ferroviarie.
A sottolineare il paradosso in cui si trova il Sannio, è che non potendo la Provincia di Benevento garantire la normale manutenzione delle strade di sua competenza, l'ente ha emanato una ordinanza che abbassa a 30km orari i limiti di velocità.
La lettera di Rossi è di giugno. A luglio viene invitato a Napoli, assieme al presidente della Provincia, e sono ricevuti dal presidente della Commissione Trasporti della Regione Luca Cascone che li rassicura dell'attenzione e della vicinanza di De Luca, il quale promette la visita, poi saltata per un susseguirsi di eventi. L'assemblea dei sindaci, tenutasi lo scorso venerdì, ha quindi unito le voci di tutti i sindaci del Sannio per sollecitare l'intervento della Regione.
Ad oggi, insomma, il problema comune a tutti i sindaci sanniti è il doversi fare carico dello stato della viabilità provinciale, nella parte che attraversa i propri territori, e sollecitarne l'ente proprietario, che a sua volta non può fare molto, non avendo i necessari fondi.
Da una stima della stessa provincia di Benevento, occorrerebbero 400 milioni di Euro per la messa a norma dei 1.300 km su cui si estende la stradale provinciale, 8 milioni di Euro per intervenire sulle situazioni più disastrate, là dove cioè letteralmente la strada non esiste più ed altri 70 sono necessari per far fronte alle maggiori urgenze".
La lettera
Signor Presidente,
Mi chiamo Giovanni Rossi e sono da due anni circa il Sindaco di San Marco dei Cavoti, un comune in provincia di Benevento appena pochi chilometri oltre Pietrelcina.
Ho trovato il coraggio di scriverle questa mia lettera perché ho riconosciuto in lei, nelle circostanze in cui ho potuto ascoltarla da vicino, l’imparzialità nell'agire ed una grande volontà di fare.
Non ho presentatori/protettori politici e sono spinto, nella mia attività pubblica,dal solo desiderio di poter fare qualcosa di buono per il mio/nostro territorio. Condivido e penso che Lei, come lo sento anch’io, si stia impegnando a raggiungere gli obiettivi che si è prefissato senza guardare al colore politico.
Le scrivo per informarla, ritenendo non ne sia pienamente a conoscenza,su quanto accade nei nostri territori. Sono luoghi bellissimi, con grandi potenzialità, soprattutto turistiche e densi di realtà artigianali di grande valore, come la produzione del famoso torroncino, che ci contraddistingue da oltre un secolo. Un luogo abitato da gente sana, molto legata alle tradizioni e all’amore per la propria terra. Una realtà, quella descritta, che cerca di non essere di peso a nessuno, sforzandosi con poco di realizzare un equilibrio tra le esigenze di un vivere semplice e la ricerca di un ritmo sereno,appagato da una normale quotidianità, che ci ha permesso, proprio in questi giorni, di apparire su tutte le testate nazionali come luogo di studio e ricerca dovuto alla presenza di numerosi ultracentenari.
In questa situazione ideale, siamo stati "travolti" dall'alluvione di ottobre scorso. In questa circostanza, ancor più che in altre, non si è visto un solo rappresentante politico, un solo ente che sia venuto nel nostro territorio a dare almeno un conforto morale... niente! Nonostante le innumerevoli richieste siamo, dopo quasi otto mesi, ancora in attesa di ricevere i soldi spesi per la somma urgenza. Senza considerare i gravi danni al territorio che non potremmo mai risolvere da soli.
Ma non è questo il motivo per il quale ho voluto espormi così a Lei. Tutto ciò ritengo rappresenti il passato, "con postumi da risolvere" e da cui, pian piano, sono certo riusciremo a riprenderci. Le scrivo invece per metterla a conoscenza della situazione della viabilità provinciale, perché seguendola anche sui social ho l'impressione di vivere in una realtà troppo diversa da altre a noi vicine.
Perdoni l’amarezza ma leggendo della funicolare, della ferrovia, del porto di Salerno e di tanto altro mi sono chiesto se lei fosse informato che su tutte le strade provinciali della nostra provincia di Benevento è in vigore un’ordinanza davvero speciale.
Questa ordinanza, la n° 0045153 emessa dalla provincia in data 26-05-2016, risponde in maniera inverosimile e alquanto sbrigativa all’esigenza di garantirela sicurezza stradale,preoccupandosi più ad assolversi in una stucchevole ed anacronistica autotutela burocratica di antico sapore savoiardo piuttosto che a dare un contributo, peraltro dovuto, alla ricerca di una soluzione sicuramente difficile, per le ragioni che sappiamo riguardo le province, ma necessaria in ossequio agli obblighi che abbiamo comunque verso i cittadini.
Infatti, anziché dare ragione dei problemi e spiegare le difficoltà che ne impediscono una soluzione, ricercando iniziative utili a dare quantomeno speranza ai bisogni collettivisi ordina che "per tutelare la pubblica incolumità è stato istituito, su tutte le arterie-vie provinciali, il limite di velocità di Massimo 30 km/h". Questa chiusura di fatto della transitabilità di queste strade, a causa della mancata possibilità di metterle in sicurezza, si assomma come una beffa a tutta una serie di circostanze che testimoniano in realtà il completo abbandono e la resa dello Stato.
Non sapendo più cosa rispondere a coloro che mi chiedono del taglio erba, della manutenzione del fondo,delle cunette,della regimentazione delle acque piovane della segnaletica orizzontale e di quanto altro possa competere ad una corretta tenuta del bene pubblico ho pensato di scrivere una nota alla Provincia,sollecitando questi interventi.
La risposta ottenuta a firma dei dirigenti interessati e inviata, per conoscenza, allo stesso Presidente della Provincia è in allegato alla presente e non merita commenti. Meriterebbe, invece, di essere condivisa con gli organi di stampa o affissa ai muri, per dare chiarimento e conto ai cittadini della totale assenza di interesse sugli aspetti essenziali che fanno parte delle ragioni stesse di appartenenza a questo Stato, considerando gli
obblighi che essi invece hanno di partecipare allaspesa pubblica, come previsto dall’art 53 della Costituzione.
Le abolizioni di enti e i passaggi di competenze non attuati non esentano, in alcun modo, dalle assunzioni di responsabilità a cui tutti siamo tenuti. In questo periodo, più di altri, vanno date delle risposte giudiziose e rispettose nei confronti del nostro popolo, questo vale per qualsiasi istituzione interpellata. Le chiedo se è ancor più concepibile, per un sindaco, ricevere come riscontro ad una richiesta legittima di manutenzione la messa a conoscenza che su tutte le strade provinciali non è più superabile il limite di 30 km/h. Tutto ciò, per quanto stiamo vivendo, è avvilente e sconsolante. Da tutte queste considerazioni proviene la mia richiesta.
Signor Presidente, sarebbe una cosa bellissima se lei ci onorasse di una sua visita ufficiale, anche per constatare di persona le grandi difficoltà e i problemi lasciati dall'alluvione concedendo un conforto istituzionale a questi territori martirizzati dalla passata alluvione e che oggi si vedono maltrattati non tanto e non solo dalle mancate azioni necessarie ma, in special modo, dalla mancanza di attenzione che ci sentiamo addosso, testimoniata da un atteggiamento di lontananza e incomprensione profondamente vissuta da tutti noi abitanti di questi luoghi e ribadita anche negli atti.
La prego, diamo un segnale a questa nostra gente, a questa sua gente, che c’è qualcuno pronto a rispondergli e a dimostrare che non sono sudditi di antichi regni piemontesi ma cittadini orgogliosi di partecipare, con pazienza e tenacia, anche ai sacrifici cui sono costretti dagli eventi e dalla scarsità di risorse pubbliche, infondendogli e rafforzando l’idea di dignità e di rispetto che meritano, come campani e come italiani.
Se ho compreso bene la sua sensibilità sono certo vorrà darmi riscontro e di ciò la ringrazio sin d’ora.
Giovanni Rossi, Sindaco di San Marco dei Cavoti
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