Il belga De Geest 15/12/2016   14:57 3009

Il belga Edward De Geest chiude la seconda edizione del Festival Organistico Internazionale


A chiudere la seconda edizione del Festival Organistico Intrnazionale il concerto di Edward De Geest.

Quarto ed ultimo appuntamento della seconda edizione del Festival Organistico Internazionale promosso dalla Provincia dei Frati Minori del Sannio e dell’Irpinia, sotto la direzione artistica di Antonio Caporaso.

L’appuntamento è alle ore 19.00 di sabato 17 dicembre presso la Basilica della Madonna delle Grazie di Benevento. Ad esibirsi sarà il belga Edward De Geest, organista della cattedrale di S. Bavone di Gent, vincitore di numerosi concorsi per organo e con, all’attivo, più di 650 concerti in Europa, ex Unione Sovietica ed USA. Oltre a nomi di grandi compositori per organo, il Maestro De Geest ha inserito in programma anche quelli di Joseph Jongen e Gabriël Verschraegen, autori minori suoi conterranei. Del primo, proporrà Improvvisazione-Pastorale, uno stile cantabile in forma tripartita; del secondo, compositore ed organista moderno, suo insegnante, nonché suo predecessore alla Cattedrale di S. Bavone, lo Scherzo dalla Sonata per organo n.2, un brano dall’andamento rapido basato sul dialogo tra due registri, cornetto e tromba.

Il concerto, ad ingresso gratuito, si apre con la Sonata in do minore, op.65 n.2 di Felix Mendelssohn-Bartholdy, appartenente alla raccolta delle sei sonate per organo. Essendo Mendelssohn uno dei massimi esponenti del movimento di riscoperta e rivalutazione della musica bachiana, la Bach-Renaissance, è probabile che gli studi sull’opera di costui lo abbiano condotto a scrivere per organo, oltre alle sonate, anche i tre preludi e fughe; questa produzione rappresenta la sintesi tra la melodia romantica e la scrittura contrappuntistica del Kantor. La seconda sonata si apre con una solenne introduzione che conduce alla toccante cantabilità dell’Adagio; il terzo tempo, un Allegro maestoso in Do Maggiore prepara l’austera fuga che chiude la composizione.
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In chiusura della prima parte, due brani di César Franck; dopo un silenzio di dodici anni, alla fine della sua vita, ritorna a scrivere per organo, e lo fa componendo i Trois Chorals, dei quali ascolteremo il terzo, caratterizzato dall'alternanza tra passi toccatistici ed i versetti del corale, per giungere al bellissimo adagio centrale in tonalità maggiore.

L’altro brano è il Prélude, Fugue et Variation, op. 18, facente parte delle Six Pièces pour grandorgue, una raccolta che rappresenta il punto di partenza della produzione organistica del secondo Ottocento francese; composta fra il 1860 e il '62, un anno dopo la costruzione del Cavaillé-Coll nella chiesa di Sainte-Clothilde, strumento che per tutto il resto della vita Franck avrà a disposizione, è una pagina di elegante fattura il cui Andante Cantabile del preludio, caratterizzato da una melodia di tono pastorale, è sostenuto da un disegno che rappresenterà la base armonica della successiva variazione. Tra i due tempi si trova la fuga.

La breve riflessione sul periodo d'Avvento a cura del rettore della basilica, Fr. Davide Panella, ci conduce alla seconda parte del concerto, dedicata prevalentemente alla musica di Max Reger. I tre preludi al corale, “Sposo mistico”, “Esulta, Terra, e tu, Cielo, giubila!”, “Fammi, o Dio, specchio della tua bontà”, appartengono ad una delle tante raccolte lasciateci da Reger, l’opera 67, quella dei 52 preludi al corale nei quali è molto chiara la melodia del cantusfirmus. Il conosciutissimo brano Introduzione e Passacaglia in re minore chiude il concerto ed anche questa seconda edizione del Festival Organistico Internazionale. La breve e vigorosa Introduzione, solo 15 battute, caratterizzata da sequenze accordali, apre verso un tema di Passacaglia affidato al pedale con sonorità appena percettibili, sul quale, ad ogni sua ripetizione e con procedere sempre più calzante, si presentano i vari disegni ritmici che conducono al fortissimo finale.

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