19/11/2007   20:19 9635

I nuovi vertici della Curia Arcivescovile di Benevento: i promossi e i bocciati


Sono serviti 16 mesi al nuovo arcivescovo di Benevento, Andrea Mugione, per attuare una piccola e silenziosa rivoluzione all’interno della Curia di Piazza Orsini. Dal 24 giugno 2006, giorno del suo insediamento, il presule di origini napoletane ha scelto una linea morbida: nessun cambiamento radicale ma decisioni al contagocce, per non creare polemiche, soprattutto nel clero.

In ogni caso, negli ambienti curiali si respirava aria di attesa da tempo: i posti chiave restavano appannaggio di figure vicine a Serafino Sprovieri, per 15 anni alla guida della Chiesa sannita. L’annuncio ufficiale della svolta è arrivato giovedì 18 ottobre, nel corso del ritiro mensile dei sacerdoti, presso il Seminario Arcivescovile del Viale Atlantici. Per convincere i suoi collaboratori, Mugione ha subito precisato che non bisognava farne una questione nominalistica.

Il criterio adottato - ha sottolineato - è relativo a una maggiore funzionalità degli uffici della Curia, perché possa tornare a essere il cuore pulsante dell’attività pastorale e di programmazione dell’intera diocesi.

Andando alle varie postazioni, c’è da dire che la rivoluzione non ha, per il momento, toccato il vertice della Chiesa beneventana: don Pompilio Cristino, infatti, resta al suo posto di vicario generale anche se potrebbe essere sostituito a breve da don Pietro Florio, attuale parroco di Torrecuso e padre spirituale in Seminario, figura molto gradita all’arcivescovo. Staffetta, invece, per il cancelliere. Dopo 12 anni lascia a malincuore don Antonio Raviele, molto importante nell’era Minchiatti, a cui ora resta soltanto la guida della parrocchia di Epitaffio. Al suo posto arriva don Giampiero Pisaniello che già ricopriva il ruolo di vice. L’Economato diocesano sarà guidato da don Maurizio Sperandeo, parroco a San Giorgio del Sannio, nonostante le attese di don Nicola De Blasio che invece finisce alla Caritas diocesana al posto di don Vincenzo Capozzi. Incarico rilevante per il giovane don Donato D’Agostino che assume la carica di direttore dell’Ufficio per la Pastorale, fin qui diretto da don Mario De Santis. Alla Pastorale Giovanile approda don Renato Trapani, con una corposa esperienza alle spalle, alla Famiglia don Lupo Palladino, alla Liturgia don Francesco Melito. Conferme per don Michele Marinella all’Ufficio Tecnico, don Livio Iannaccone all’Ufficio Scuola, don Aurelio Capone all’Ufficio Missionario e don Giancarlo D’Ambrosio all’Ufficio Sport e Turismo.

Spazio anche ai laici: Ettore Rossi e Angelo Moretti si occuperanno di “Problemi sociali e pastorali del lavoro”, Antonio Assante, Daniele Mazzulla e Argemino Parente di “Giustizia e Pace”. Fin qui le nomine più importanti ma ci sono pedine che restano ancora bloccate. A parte il vicario generale di cui dicevamo prima, c’è da cambiare il rettore del Seminario che resta don Abramo Maritignetti. Bisogna trovare giusta collocazione per don Pasquale Maria Mainolfi che, a sorpresa, è rimasto fuori dai giochi, nonostante sia in odore di episcopato da numerosi anni.

Altro pezzo da novanta escluso dalla girandola delle nomine è stato il giornalista Rai Nico De Vincentiis che ricopriva il ruolo di direttore dell’Ufficio Comunicazioni Sociali. Al suo posto arriva il 30enne don Massimiliano Del Grosso. Finisce, così, la parabola di un settore molto vitale negli anni scorsi che era conosciuto soprattutto per la diffusione del mensile diocesano “Tempi Nuovi”. Il foglio non era stato molto gradito da Mugione tanto è vero che, nei mesi scorsi, da Piazza Orsini partì una lettera, firmata dallo stesso De Vincentiis, in cui si denunciava lo stato di abbandono della comunicazione ecclesiale. Un gesto che fece scalpore negli ambienti laicali ma non tra i sacerdoti che, da tempo, avevano manifestato freddezza se non fastidio per le “incursioni” del giornale. Quest’ultimo è già stato sostituito con un bollettino dell’arcivescovo, mentre resta ancora attivo il sito internet di Tempi Nuovi.

Scombussolato il centro della diocesi, l’arcivescovo è passato al setaccio delle parrocchie. Alcuni cambiamenti sono stati imposti dalla necessità. Torna tra i fedeli, a Fragneto L’Abate, don Carmine Gagliarde, ennesimo spostamento per don Gerardo Mucci a Santa Sofia, padre Rosario Lombardi diventa parroco a San Bartolomeo in Galdo e prima nomina per don Ivan Bosco a Montesarchio. Novità anche per i francescani minori. Padre Filippo Lucarelli, storico frate di Montecalvo Irpino, è stato nominato da Mugione rettore della basilica Madonna delle Grazie, mentre il suo predecessore, padre Angelo De Falco, ha assunto lo stesso incarico a Vitulano.
Pellegrino Giornale

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