Holodomor ricordato con il console ucraini al Liceo Scientifico Rummo di Benevento 10/04/2017   20:18 3800

Holodomor, il genocidio voluto da Stalin, ricordato con il console ucraini al Liceo Scientifico


Il console ucraino Viktor Hamotskyi al liceo “Rummo” per informare gli studenti sull’Holodomor, una pagina di storia dimenticata.

Una pagina di storia negletta cui non è ancora dato il dovuto spazio sui libri scolastici è stata oggi rivissuta presso il liceo scientifico “G.Rummo”. A trattarla è stato il dottor Viktor Hamotskyi, console generale per l’Ucraina a Napoli che, con il professor Giovanni Sasso, presidente della sezione di Avellino della Società Filosofica Italiana, hanno ripercorso la vicenda umana e politica dell’Holodomor, il genocidio dimenticato del popolo ucraino.

Nel 1932-33 una delle più grandi tragedie della storia si consumò ad opera di Stalin su un popolo inerme. “Un genocidio sottaciuto per anni perché scomodo, pericoloso e di cui i sopravvissuti hanno cominciato a parlare soltanto dal 1991 dopo lo scioglimento dell’Urss” - ha rimarcato il console.

La parola “holodomor” significa “grande carestia artificiale” ed è ormai universalmente riconosciuto che fu una forma di repressione indotta dal governo sovietico, una punizione inflitta perché un popolo si era sottratto alla “russificazione”.

L’ ”anima” dell’Ucraina con la sua intellighenzia, la gerarchia ecclesiastica e i kulachi, i ricchi contadini proprietari, furono presi di mira nella volontà dichiarata di collettivizzare le aziende agricole, ma nella realtà con l’obiettivo più ampio di annientare il nazionalismo ucraino.

Almeno 7,500.000 sono le vittime riconosciute di questo massacro, perpetrato con la privazione dei mezzi sostentamento. Dal 2008 la UE ha riconosciuto ufficialmente il genocidio degli Ucraini, ma l’opera di divulgazione storico-scientifica è solo all’inizio. Tale esigenza di informazione, storica e didattica, ha impegnato il coordinatore regionale per le Olimpiadi della filosofia, professor Sasso, il console Hamotskyi e le professoresse Sonia Caputo e Emilia Maccauro, in un progetto che è confluito nell’evento odierno, patrocinato dalla dirigente scolastica Teresa Marchese.

“Sappiate gestire le informazioni di questo incontro come uno strumento per interpretare la storia”, ha detto il diplomatico agli studenti e li ha invitati ad approfondire la realtà, oltre il messaggio dei media, che oggi tralasciano di riportare tutta la verità sull’attacco russo all’Ucraina dell’est. Poi si è rivolto ai giovani che hanno condotto indagini e interviste nell’ambito del progetto “Scuola Viva” e li ha ringraziati per l’attenzione alle vicende storico-politiche della sua gente. 

La professoressa Caputo, docente di inglese presso l’istituto, ha introdotto le motivazione del progetto sottolineando la necessità di conoscere meglio i cittadini ucraini, che vivono numerosi nella nostra città e provincia e contribuiscono attivamente allo sviluppo della nostra realtà italiana e locale. 

E’ dalla conoscenza reciproca che nasce il rispetto, di cui l’integrazione è il passo successivo “Ora siete tra i pochi studenti più informati d’Italia sull’holodomor”, ha rimarcato Hamotskyi nel dare appuntamento agli studenti a Napoli, presso la sede del consolato ucraino, dove li ha invitati per riferire degli step successivi del progetto. 

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