Frasso Telesino. Ucciso un 45enne uscito di prigione: aveva scontato una pena per violenza sessuale
E' perito sotto i colpi di pistola un 45enne di Frasso Telesino che era tornato in libertà in questi giorni, dopo aver scontato una pena per violenza sessuale.
La vittima dell'omicidio è Giuseppe Matarazzo, un pastore condannato in appello - nel 2011 - ad 11 anni e mezzo di relcusione (in primo grado la pena inflitta era stata inferiore di 18 mesi). Era a casa dei genitori in permesso premio.
L'omicidio è stato scoperto da padre e zia della vittima che hanno dato l'allarme. Sul posto sono quindi giunti i Carabinieri della Compagnia di Cerreto Sannita e del Reparto operativo - che ora indagano sul caso - ed i sanitari del 118. L'uomo sarebbe stato raggiunto da 4 o 5 colpi di pistola mentre scendeva dall'auto nel cortile di casa, in contrada Selva. Immediate anche le operazioni dei Carabinieri che hanno bloccato l'area e stanno setacciando il circondario alla ricerca dei responsabili.
Matarazzo era assurto agli onori della cronaca perchè condannato a 10 anni per atti sessuali con una minorenne e violenze sulla sorella, come aveva stabilito il 23 settembre 2010 il Collegio giudicante del Tribunale di Benevento, a fronte di una richiesta di condanna a venti anni, formulata dal PM Frasca.
Matarazzo fu arrestato il 4 marzo 2009 in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Benevento, su richiesta della Procura della Repubblica a conclusione di indagini condotte dai carabinieri di Frasso Telesino partie poco più di un anno prima, quando il 6 gennaio del 2008, la Centrale Operativa dei carabinieri di Cerreto Sannita fu informata del suicidio di M. I., una giovane del luogo che era stata trovata impiccata. Le indagini fecero ricorso a metodologie intercettative, sopralluoghi, sequestri e ispezioni che agli occhi degli inquirenti svelò un quadro terribile: l’esistenza di rapporti sessuali tra la ragazza e l’indagato suo vicino di casa, più grande di lei di circa 19 anni.
Tali rapporti, per la Procura, sarebbero cominciati quando la ragazza (e con lei la sorella) non aveva ancora compiuto 14 anni, e sarebbero proseguiti fino al suicidio della stessa. “Nel corso delle investigazioni – scrissero i magistrati inquirenti di Benevento –, emergeva in maniera inconfutabile la sussistenza di condotte poste in essere da Matarazzo, volte a determinare e/o rafforzare nella povera M. il proposito di suicidarsi”.
L'uomo fu però prosciolto dall’accusa di istigazione al suicidio, ma condannato per violenza sessuale nei confronti delle due sorelle.
Notizia in aggiornamento
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