Foglianise: eremo San Michele, una tradizione che ancora vive
Come ogni anno, l’8 maggio si è svolto a Foglianise il pellegrinaggio all’eremo di S. Michele Arcangelo, situato sul monte Caruso. Si tratta di una tradizione ormai secolare, che richiama puntualmente tutta la popolazione foglianesara e no.
L’ eremo di S. Michele ha anche un forte valore storico: la costruzione della chiesa risale all’epoca longobarda, sul finire del VI sec. d.C., e fu consacrata a S. Michele dal cardinale Vincenzo Maria Orsini prima che salisse sul trono pontificio. L’intera manifestazione si è tenuta nell’arco di tutta la giornata e ha previsto sia un programma religioso che civile.
Nella prima mattinata, intorno alle sette, è partita la processione dal paese per raggiungere a piedi la chiesa. A metà della strada che conduce al convento è situata una croce, che, secondo la credenza, è stata scolpita nella roccia in onore del Cardinale Orsini il quale, stanco per la faticosa scalata, si riposò su quella pietra; essa è chiamata
"Pietra Santa" ed i foglianesari la baciano per devozione al salire e allo scendere dal monte. Segue poi la funzione religiosa, al termine della quale la statua del santo viene portata nella chiesa di Maria SS. Delle Grazie, la più antica di Foglianise, situata nella contrada Barassano.
Nel pomeriggio un’ulteriore processione in cui la statua è stata portata nella principale chiesa del paese, S. Maria di Costantinopoli, dove è stata celebrata la messa conclusiva. Il pellegrinaggio a S. Michele, oltre ad avere un forte significato religioso, costituisce un’occasione per trascorrere una giornata in montagna e per questo è una ricorrenza molto sentita anche dai giovani della Valle.
Il programma civile, in serata, ha visto l’esibizione di un gruppo musicale: quest’anno è toccato ai Trementisti, un gruppo locale di musica popolare. Al termine del concerto la serata si è conclusa con i tradizionali fuochi pirotecnici.
C.C. - L.C.