Ferragosto: Fuga dalla città, mare per pochi. I beneventani preferiscono sagre e scampagnate
"Preferisco il rumore del mare" non è solo il titolo di un bel film di Mimmo Calopresti, ma è pure il leitmotiv dei vacanzieri a poche ore dal Ferragosto. Beneventani in fuga dalla città (negozi quasi tutti chiusi, serrande abbassate e qualche turista di passaggio che fotografa sotto al solleone) anche solo per un paio di giorni. Ma il "ponte" al mare è per molti ma non per tutti: ed ecco arrivare la rivincita dei piccoli paesi sanniti, popolosi come non mai e pieni di iniziative da proporre agli emigranti che tornano per passare qualche giorno in compagnia ma anche ai tanti beneventani che, di andare su spiagge affollate, proprio non ne vogliono sapere. La crisi si combatte anche così e, molto spesso, la scelta "costretta" di ripiegare nei comuni vicini, risulta pure indovinata.
MARE OK MA I GIOVANI PUNTANO CONCERTI E SCAMPAGNATE
C'è chi lascia Benevento con tanto di viaggio prenotato, c'è chi sceglie il "mordi e fuggi" e c'è chi resta. Fare domande lungo il Corso Garibaldi il 13 agosto diventa assai arduo: "Siamo ancora qui - ammettono due amici - anche perchè quest'anno abbiamo fatto vacanza a luglio. Siamo stati in Croazia. Ferragosto? Abbiamo pochi soldi, stiamo organizzando con amici di passarlo a Camposauro". Mete low-cost si sprecano per la "scampagnata" del 15: oltre a Camposauro c'è Lago Laceno, il Rio Grassano oppure il lago di S.Giorgio la Molara. Poi qualcuno è più ambizioso ed ha in mente la levataccia mattutina e qualche spiaggia dove i beneventani sono di casa: Gaeta, Formia, Vasto, S.Salvo, Campomarino, Termoli, la costa del Gargano o quella salernitana. Mare insomma, anche se per poche ore: "Siamo bianchi ed a Benevento è troppo caldo - ci confida sorridendo Luigi, insegnante in pensione, in compagnia della moglie - andremo a casa di amici a Vasto. Ci raggiungeranno anche i nostri figli". Ma c'è pure chi il mare quest'anno non lo vedrà per niente: "Forse a settembre - sbotta il ragazzo di un bar del Corso mentre fuma una sigaretta davanti ai tavolini semivuoti del locale - in questo periodo costa troppo e le spiagge sono un carnaio. Dove andrò? Non è importante, siamo in tanti ad essere rimasti a casa, qualcosa si farà. Sinceramente passo le serate ad assistere ai concerti in provincia. Ce ne sono tanti, alcuni festival poi sono molto belli". Regola numero uno è non restare a Benevento: "La città è vuota e l'amministrazione non ha organizzato niente, non c'è neppure l'animazione in villa Comunale quest'anno - continua il ragazzo - anche i miei genitori andranno in paese". C'è poi chi non ne fa un dramma e si accontenta di poco come Lucia, studentessa di ingegneria: "Ok dai, molto meglio cambiare aria - ci confida - però non sono questi i problemi. Io andrò in piscina ancora per un po', poi qualcosa sempre si farà. C'è tempo e, dopo Ferragosto, i prezzi saranno più ragionevoli". E sono tanti i beneventani che stanno affollando le sagre e le manifestazioni in programma nei comuni della provincia sannita. Divertimento garantito, cibo buono, concerti per tutti i gusti e, sopratutto, prezzi giusti per tutte le tasche. Non è certo un caso che l'indagine Coldiretti premia nettamente le sagre. Poi ci sono quelli fedeli al pranzone di Ferragosto in agriturismo: Varie
proposte in quelli sanniti e prenotazioni che fioccano.
INDAGINE COLDIRETTI: SAGRE MEGLIO DEL MARE
Quasi tre italiani su quattro in vacanza (74%) partecipano quest'anno a sagre e feste di Paese che si concentrano nel mese di agosto e che con la crisi sono gli unici appuntamenti dell'estate 2013 dove spesso si registra il tutto esaurito. E' quanto emerge da un'analisi della Coldiretti sulla base dei dati Ipr marketing relativi all'estate 2013, che evidenzia la riscoperta degli italiani per le sagre come alternativa low cost alla ristorazione tradizionale, alle discoteche o ai parchi divertimento che in molti sono costretti a tagliare. Se la crisi ha ridotto le partenze, ha infatti anche costretto a tagliare il budget delle vacanze delle famiglie per far quadrare i conti, con il 33% degli italiani che ha rinunciato a divertimenti come cinema, parchi giochi e discoteche, mentre il 32% dei vacanzieri ha scelto località più vicine complice e addirittura il 16% resta nella propria regione. Si tratta di comportamenti che hanno favorito il prepotente ritorno nell'estate 2013 delle sagre, dove, secondo l'analisi della Coldiretti, il 24% dei frequentatori non spende niente, il 34% non più di dieci euro per persona e l'14% tra i 10 e i 30 euro per persona. Un costo comunque modesto compatibile con i budget della maggioranza delle famiglie in vacanza, che peraltro nell'87% dei casi quando mangiano fuori cercano un menù locale a chilometri zero. Una percentuale in crescita rispetto all'estate scorsa quando - sottolinea la Coldiretti - erano comunque l'82% gli italiani in cerca di menù locali per gustare sapori autentici del territorio che si sta visitando e che non devono subire lunghi trasporti che fanno aumentare i costi e ne compromettono la freschezza. Dal pesce al cinghiale, dalla frutta alla verdura ma anche tante specialità tipiche locali sono protagonisti degli appuntamenti che - sottolinea la Coldiretti - vedono la partecipazione entusiasta di tanti cittadini. Una vera e propria riscoperta che - sostiene la Coldiretti - è il frutto dell'esigenza di contenere le spese ma anche di ristabilire un rapporto più diretto con il cibo, la cultura e le tradizioni territoriali, soprattutto nel momento delle vacanze estive quando si moltiplicano le iniziative di valorizzazione dei prodotti locali con feste organizzate in tutta Italia, nei piccoli e grandi centri. Una tendenza che va accompagnata però - continua la Coldiretti - da una maggiore qualificazione dell'offerta. La necessaria qualificazione dell'offerta delle sagre in Italia può essere infatti sostenuta da una più forte presenza delle realtà economiche espressione del territorio, sostiene, come ad esempio la vendita diretta dei prodotti agricoli e alimentari delle aziende agricole locali, che garantiscono identità e qualità al giusto prezzo. Un'opportunità - continua la Coldiretti - resa possibile anche dal moltiplicarsi dei mercati, delle botteghe e degli spacci aziendali degli agricoltori di 'Campagna Amica', che possono contare su 8.200 punti vendita in tutta Italia dove e possibile acquistare i prodotti agricoli e alimentari del territorio a chilometri zero che sono frequentati durante l'estate da ben l'80% degli italiani rispondenti che non si lasciano sfuggire la possibilità di visitare frantoi, malghe, cantine e mercati degli agricoltori.
Gaetano Vessichelli