Estorsioni. Blitz di Carabinieri e Guardia di Finanza: due i sanniti in manette
L'accusa a vario titolo è quella di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e tentata estorsione aggravata.
Cinque le persone tratte in arresto stamani – due i sanniti finiti in manette – dai Carabinieri della Compagnia di Maddaloni e dalla Guardia di Finanza di Benevento nell'inchiesta diretta dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli presunto giro di estorsioni. I cinque, sarebbero a vario titolo, accusati di associazione per delinquere di tipo mafioso, estorsione e tentata estorsione aggravata.
Agli arresti, sono finiti Vincenzo Barbato Iannucci 42enne finanziere di Castelvenere; Vincenzo Carfora 49ene di Forchia; Michele Lettieri 54enne di Pignataro Maggiore; Enzo Ruotolo e Giovannina Sgambato di 43 e 68 anni, entrambi di San Felice a Cancello.
Secondo gli inquirenti, l’aria di influenza del gruppo – legato al “Clan
Massaro” decimato dagli arresti – era legata al territorio dell’agro maddalonese/sanfeliciano ed operava in particolare nei comuni di San Felice a Cancello e Santa Maria a Vico ed in altri della Valle Caudina quali Forchia, Arpaia e Paolisi. Nell’inchiesta, avviata nel 2015– coordinata dal sostituto procuratore Ladolfi – e nella quale sono state utilizzate ed effettuate non solo intercettazioni ma anche diversi controlli e verifiche, sarebbero, inoltre, indagate anche altre cinque persone che “hanno in qualche modo compartecipato con i primi alla realizzazione delle attività illecite a centro dell’inchiesta”. Si tratta di alcune persone della Valle Caudina e di San Felice a Cancello.
Secondo gli inquirenti, il gruppo avrebbe “intrattenuto legami con il clan ‘Pagnozzi’ attivo in Valle Caudina, perfettamente in linea a quanto succedeva in passato”.