Disoccupazione giovanile al 40%. Uil: "Serve maggior tutela ai lavoratori deboli"
In base agli ultimi dati Istat, il tasso di disoccupazione dei giovani tra i 15 e i 24 anni a dicembre 2016 è risalito superando quota 40%. Un dato che desta preoccupazione e spinge all'analisi delle forze sociali che a vario titolo sono coinvolte nelle dinamiche del lavoro. Uno tra tutti il sindacato, in particolare Uil Avellino/Benevento che commenta il dato.
La quota di disoccupati sul totale degli attivi in quella fascia di età (occupati e disoccupati) a dicembre è al 40,1%, in aumento di 0,2 punti percentuali sul mese precedente, che poi è il livello più alto da giugno 2015. Sempre a dicembre il tasso di disoccupazione è al 12%, stabile su novembre - dato rivisto al rialzo da 11,9% a 12% - e in su di 0,4 punti su dicembre 2015.
Ma il dato che più evidenzia la “stasi” della nostra economia e del lavoro è l´immobilità del tasso di occupazione
(quante persone lavorano), che si è inchiodato al 57,3%. La composizione di questo dato (circa 22,8 milioni di occupati) segnala e conferma tre criticità: il disagio occupazionale degli under 50, la cronica debolezza dell’occupazione femminile e la graduale risalita del lavoro temporaneo su quello stabile. L’effetto stagnazione dell’economia non produce quella fiducia che spingerebbe le imprese a rischiare un’assunzione stabile, nonostante gli incentivi ancorché ridotti, e induce molte imprese ad affidarsi a lavoratori già “formati”, come dimostra la crescita costante degli over 50.
“Insomma – dichiara Fioravante Bosco (Uil Avellino/Benevento) - ogni azione e scelta economica dovrebbe coniugare politiche di sostegno allo sviluppo produttivo e buone regole che evitino l’abuso di lavori deboli, sottopagati e scarsamente tutelati”.