Del Vecchio inizio campagna elettorale 21/03/2016   18:39 6186

Del Vecchio apre la campagna elettorale: "Ripensare la citta' per dare un futuro ai nostri figli"


Partita nel pomeriggio dal Piccolo Teatro Libertà la campagna elettorale di Raffaele Del Vecchio, candidato sindaco del PD alle prossime elezioni amministrative.

È cominciata con un minuto di silenzio per ricordare le 7 vittime italiane nell’incidente avvenuto in Spagna la campagna elettorale del candidato sindaco del Partito Democratico, Raffaele Del Vecchio. Sul palco del Piccolo Teatro Libertà il vicesindaco uscente si è presentato con una piccola rosa colta dal suo giardino, un simbolo, per dire che oggi “inizia la primavera, una nuova primavera. Questa sera non presento nessun programma ma l’architettura che andremo insieme con i cittadini ed i nostri alleati a costruire mattone dopo mattone e che si fonda su tre pilastri fondamentali: visione, lavori, temi di governo”.



Analisi di contesto basata sulla crisi, analisi delle classifiche che vedono Benevento troppe volte agli ultimi posti. “Benevento è considerata molto spesso un mondo a se, come se tutti gli elementi di negatività nascessero qui: quello che succede qui non succede solo qui, non siamo diversi dalle altre città del Mezzogiorno”, ha detto Del Vecchio che poi ha proseguito nell’analizzare la crisi a 360 gradi. “La nostra economia è basata sul comparto edilizio che si contrae nel momento in cui mancano gli investimenti pubblici e provati. La crisi del commercio non esiste solo a Benevento, è chiaro che si entra in contrazione nel momento in cui diminuiscono i consumi.

Ognuno di noi a casa ha acquistato qualcosa su internet. Il cosiddetto e-commerce, ha trasformato il commercio”. Nel voler inoltre proseguire la sua disamina, Del Vecchio osserva che in città, “la maggior parte Pil proviene da chi lavora nel settore pubblico, un comparto che la spending review ed il blocco del turnover ha colpito maggiormente”.

Bisogna dunque dare una sterzata, e per farlo il candidato sindaco guarda ad alcuni modelli europei capaci di fronteggiare la crisi, ma anche a temi e “visioni” che formano l’architettura del suo programma. Insomma: green economy,tutela del paesaggio, turismo enogastronomico ed un ruolo guida per Benevento all’interno di una costituenda area vasta.

Diversi quindi i “temi” elencati. Condivisione e responsabilità, “non vedo perché – dice – una visione amministrativa non può essere condivisa? Benevento senza una filiera amministrativa che la sostenga non va da nessuna parte”. Merito e qualità, “bisogna che ci mettiamo in relazione con le migliori energie del territorio che al momento sono fuori da Palazzo Mosti è che noi dobbiamo intercettare si grazie ad un progetto, ma anche basandoci sul merito”.

Ed ancora, Etica e legalità, “se la parte migliore della classe dirigente ha paura di entrare in politica è perché vede che le cose non vanno come dovrebbero. Dobbiamo rimettere al centro dell’azione amministrative il cittadino che si aspetta delle risposte e le imprese”. Solidarietà e senso della comunità, “ si deve tornare a correre ma non tutta la comunità puó farlo (è qui che secondo Del Vecchio dovrebbe scattare il senso di solidarietà) e dobbiamo invece fare in modo che tutti ci riescano. L’esercizio del potere non deve essere più divisivo ma capace di unire, e non può essere più un metodo di governo”.

Creatività ed innovazione. “Prima della politica del fare, la politica del pensare le risorse ci servono ( il ritorno al punto del merito e della qualità). Tutta la città deve diventare un laboratorio creativo”. Flessibilità e diversificazione, “non dobbiamo sminuire il ruolo, gli assi portanti della nostra economia ma non dobbiamo essere monotematici. Siamo per una città governata bene e amica del cittadino, oggi il comune di Benevento non funziona bene, va registrata. Siamo sott’organico per mancanza di turnover, abbiamo bisogno di una nuova governance e la necessità di promuovere la cultura del servizio”.

Una città aperta policentrica obiettivo 100mila, ovvero, “con la scomparsa delle province la nostra città si fa avanti per assumere un nuovo ruolo. Come? Un protocollo,un patto d’area vasta che sia capace di includere i comuni che ci circondano”. Un’intesa, che per Del Vecchio si traduce anche in una nuova regolazione urbanistica. Raggiungere i 100mila abitanti darebbe dunque secondo il candidato sindaco nuovo impulso al tessuto cittadino.

Passaggio anche sull’Amts, “il reclamo è fondato – ha detto - ma a noi interessa il contenuto: trasporto pubblico locale e dipendenti. L’area vasta ci consentirebbe un nuovo futuro. Un meccanismo win win perché vincerà Benevento e vinceranno i comuni”.

Parla poi di periferia zero, all’interno di un altro punto: città policentrica. “Ogni quartiere deve avere una funzione. Oggi alcune contrade vivono una sorta di isolamento, in altre non vi giungono tutti i servizi o non c’è manutenzione, cose semplici che incidono sui cittadini. Fino ad ora non si è fatto nulla perché si parla di un territorio esteso con pochi abitanti invece oggi il Psr che ci indica come area intermedia rurale, con misure dedicate, le stiamo studiando con Mortaruolo (e c’è ancora il riferimento alla filiera istituzionale) ci permetteranno di avere acquedotti, strade, illuminazione, banda larga”.

Città sicura, verde e a basso impatto energetico. “Il 15 ottobre ci ha messo in ginocchio e puó succedere ancora, abbiamo bisogno di una politica che ci faccia fare pace con i fiumi. Siamo in un territorio ad alto rischio sia idrogeologico che sismico e bisogna sedersi ad un tavolo con Governo e Regione e capire cosa attuare”.



E poi Del Vecchio, parla ancora di una città intelligente e agile, di università, di città Smart. Città del lavoro e delle opportunità, “rigenerare gli assett portanti non sostituirli, riadattarli a quello che il mondo ci chiede. Bisogna inoltre puntare molto sul finanziamento dei provati, mettere le aziende al centro fare in modo che si diventi attrattivi per chi decide di investire qui”. Città del bello e del gusto, che sia dunque capace di valorizzare sia i beni culturali che il patrimonio immateriale, “la cultura è economia”. Organizzare una “politica del welcome, mettere in rete un sistema”.

Prima di concludere, Del Vecchio si spinge a parlare di spazi sociali, “abbiamo lasciato molto più di quanto abbiamo trovato. Il teatro De Simone oggi è teatro ieri era un bar, il teatro San Nicola verrà consegnato dopo i lavori al Conservatorio, l’Arco del sacramento è stato una discarica per 60anni, San Vittorino3, Spina Verde. Conto sei spazi in più”.

Uno degli ultimi due punti indicati da Del Vecchio è quello di una città inclusiva. “L’assistenza alle famiglie per il contrasto alla povertà l’abbiamo sempre messa in piedi. Ma il sistema assistenziale è un sistema che non riusciamo più a sostenere. Bisogna modificare un meccanismo: da assistenziale a retributivo. Tu cosa sai fare? Elettricista, falegname ecc ti aiuto con i voucher lavoro e tu in cambio dai qualcosa alla comunità. Fidatevi – ha conluso – di sera a casa penserà io oggi ho lavorato, non ho ricevuto assistenza”.  Parla anche di emergenza abitativa Del Vecchio, sollecitato da un documento del L@p Asilo31 e die, “bisogna guardare in faccia la realtà, è aumentata la richiesta con la crisi e chi ha perde una casa significa che ha perso prima il lavoro”.



L’ultimo punto è quello di una città fruibile, “perché una città fruibile è una città che non puó negarsi a nessuno. Oggi – ha incalzato – è un giorno buono
per fare di più di quello che ho fatto ieri. I temi che vi ho proposto non sono completi e su questi temi si devono agganciare muscoli e nervi, bisogna renderli vivi. Faremo un discorso di correttezza con alleati e stakeholder. Allora, Benevento centrale perché è città che deve guardare oltre la crisi, bisogna creare la città per i nostri figli e lo slogan che abbiamo è questo: solo futuro”.

Tanti oltre alle persone anche i politici presenti, da Zarro a Trusio, a Francesco Zoino, a Floriana Fioretti, Angelo Miceli, Leonida Collarile, gli assessori Castiello e De Luca, poi ancora Gianvito Bello, il segretario del PD Carmine Valentino, il consigliere regionale Erasmo Mortaruolo, il segretario cittadino del PD Palladino.

Michele Palmieri

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