Luigi De Magistris 18/01/2018   12:53 2537

De Magistris a Ceppaloni, ospite del comitato locale "Cittadinanza attiva"


L’evento è organizzato dal comitato locale “Cittadinanza attiva”.

Il 24 gennaio alle 18.00 il sindaco di Napoli Luigi De Magistris sarà a Ceppaloni per presentare il suo libro “La città ribelle” presso l'aula consiliare del Comune. L’evento è organizzato dal comitato locale “Cittadinanza attiva” che spiegano: "è nato per fare opposizione al di fuori dei classici canali politici e per testimoniare l’ostilità di una parte della popolazione verso una certa storia politica sannita".

Rientra dunque in quest’ottica la presenza nel comune sannita di De Magistris, “sindaco di strada” che: "ha scalfito un intero sistema di potere e conquistato una considerazione internazionale nel campo dei beni comuni, allontanandosi dalle clientele partitiche e avvicinandosi alla collettività". Come racconta il libro," nella sua attività amministrativa De Magistris ha rispolverato antichi usi civici, promuovendo proprietà collettive democratiche, processi di autogoverno e autogestione. Ha legalizzato con creazioni giuridiche made in Napoli pratiche spesso condannate all’illegalità, come l’arte di strada e alcuni tipi di vendita ambulante, consentendo a persone che svolgono attività innocue ma fuori norma di regolarizzarsi, e così sottraendo presa alla criminalità organizzata. Bersaglio dell’ex magistrato sono dunque le ingiustizie legalizzate, cui fanno da contraltare attività giuste formalmente illegali. Tematiche verso le quali il Sannio potrebbe rivelarsi particolarmente sensibile. Il Sannio in cui gli spazi pubblici (compreso quelli digitali e i siti istituzionali) sono trattati come proprietà personali, e utilizzati a vantaggio del politico di turno. Il Sannio in cui usi civici centenari vengono cancellati con un colpo di spugna per far posto all’eolico selvaggio, al totale abbandono dell’idea di bonificare e recuperare i terreni oggetti di sversamento illegale di rifiuti pericolosi. Il Sannio che per sfuggire al depredamento delle sue risorse umane e naturali deve unirsi in nome dei beni comuni". 

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