De Iapinis portava aiuto a mio padre malato: quel che gli hanno fatto è grave
Sulla vicenda della denuncia subita da Ambner De Iapinis dalla Polizia di Stato, dopo essere stato fermato a bordo della sua auto e trovato sprovvisto di documenti, interviene ora Mara Iannelli, figlia dell’amico gravemente ammalato di De Iapinis, per il quale l’esponente dei Cristiano Popolari si stava adoperando, con urgenza, quando è stato fermato dalla pattuglia della Volante. La giovane ha scritto una lettera di solidarietà a De Iapinis e di denuncia dell’accaduto, indirizzata alle massime autorità locali e nazionali che di seguito pubblichiamo.
“Gentilissimo sig. Questore, sig. Ministro degli Interni,
sento il dovere morale e civile di scrivere questa lettera che estendo al Procuratore della Repubblica di Benevento, al Presidente del Consiglio dei Ministri, al Presidente della Repubblica. Come giovane cittadina italiana, di uno stato democratico, ho espresso la mia grande solidarietà all’amico di famiglia Ambner De Iapinis per l’… episodio accaduto. L’uomo, a cui va la nostra immensa riconoscenza, è da un mese in prima persona interessato alla grande tragedia che ha colpito la mia famiglia.
Sig. Questore, sig. Ministro e autorità tutte, mio padre, colpito da infarto e poi da emorragia cerebrale, è tuttora in gravissime condizioni e se non vi fosse stato l’amico De Iapinis, oggi non sarebbe vivo. Ha fatto cose impensabili e sul filo del rasoio per far operare mio padre e per salvargli la vita. Viviamo con estremo strazio questo calvario e l’altra notte, cioè la notte prima che accadesse l’… episodio ad Ambner, io stessa ero in contatto telefonico con lui affinché si potesse trasferire mio padre a Roma.
Sig. questore, sig. Ministro ed Autorità, l’…atto a cui è stato sottoposto l’amico De Iapinis è …grave in uno stato democratico.
L’amico De Iapinis, uomo pubblico apprezzato per il suo alto profilo morale e per il suo impegno civile riconosciuto, aveva chiesto decine di volte di poter andare per ragioni urgentissime perché era alla ricerca impellente di documentazioni
atte a far trasferire mio padre, cosa da me sollecitata nella notte allo stesso, e il comportamento avuto dagli agenti della volante, per me…è molto grave. Mi riferisco al trattenere l’uomo circa mezza giornata in un momento del genere...
Signori tutti, voglio sia fatta giustizia per quello che è successo, a mio nome e a nome di tutti i figli dell’Italia, affinché ciò non possa più accadere ad altre famiglie come la mia: ci costituiremo parte civile in un eventuale processo per l’accaduto.
Da cittadina italiana, se non verrà fatta giustizia morale e civile su questo fatto grave, mi vedrò costretta a rivolgermi alla stampa estera. Perché non ci devono essere ombre su chi indossa la divisa... Certa di un Vs. urgente intervento, con grande amarezza e dolore, Vi saluto”.
Mara Iannelli
Una figlia che lotta per il proprio padre
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