Provincia di Benevento 26/03/2014   10:58 2059

Ddl Province, il Governo procede ma tornano dubbi e perplessità su risparmi e competenze


Ieri la grande paura con il voto brivido, ma stamattina il Governo Renzi farà suo il Ddl Del Rio sulle Province. Il Consiglio dei ministri si è riunito a Palazzo Chigi questa mattina per autorizzare l’apposizione della questione di fiducia sul testo Delrio, il cui esame è in corso al Senato. Un provvedimento tenuto molto a cuore dal premier Renzi che, come d'abitudine, ha usato Twitter per rimarcare il concetto: "Oggi giornata importante per le Province e riunione chiave stasera su Senato e Regioni". Si segue con attenzione l'esito anche a Benevento e nel Sannio dove, è bene ricordarlo, la Provincia è già commissariata ma una "non soluzione" del Governo entro il prossimo 5 aprile potrerebbe, di fatto, alla resurrezione di tutte le Province italiane con i cittadini che dovrebbero tornare alle urne per eleggere il nuovo presidente.
In quest'ottica ieri il Governo è andato sotto ben due volte in Commissione, evitando il flop per soli quattro voti grazie solo ad un accordo bipartisan in extremis per la calendarizzazione d’urgenza di un ddl costituzionale che abolisce «tout court» le Province. In mattinata la commissione Bilancio del Senato vota il parere condizionato ex articolo 81 della Costituzione che dovrà poi essere recepito nel maxiemendamento su cui il governo portà, finalmente, porre la fiducia: si tratta di un maxi-articolo unico formato da 151 commi.

PERPLESSITA' SUL PROVVEDIMENTO: POCHI RISPARMI, TANTA CONFUSIONE
Sulla possibile riforma delle Province italiane non mancano dubbi e perplessità, già ampiamente messi in risalto a Benevento ai tempi del Ddl Patroni Griffi e del possibile accorpamento con la Provincia di Avellino (dove ne venne fuori, causa assegnazione del capoluogo a Benevento, una vera e propria guerra di campanile risolta con un nulla di fatto a colpi di emendamenti). Oltre alle perplessità sull'effettivo risparmio di spesa, quello che maggiormente preoccupa è l'eventuale e successiva pianificazione territoriale in termini di competenze che chiarisca la responsabilità dei singoli enti. Preoccupazioni ribadite dal presidente dell'Upi (Unione Province Italiane), Antonio Saitta: "La vera riforma - secondo il presidente - era quella che prevedeva l’accorpamento delle Province piccole e degli uffici periferici dello Stato con un vero dimezzamento e risparmi concreti. Ma non si è avuta né la forza politica né il coraggio per opporsi alle alte burocrazie dello Stato, e si è scelto di accontentarsi di una piccola riforma, banale, confusa, superficiale, che non produce risparmi ma anzi porta all’aumento della spesa pubblica. Una riforma antieuropea e del tutto in controtendenza con quanto accade nel resto dei Paesi Ue”. Secondo Saitta il ddl "non solo non abolisce le Province e non produce risparmi, come ha chiarito la Corte dei Conti, ma crea una grandissima confusione tra chi dovrà assicurare ai cittadini i servizi essenziali. Nella fase transitoria sarà un disastro, perché non ci sono norme chiare per accompagnare una rivoluzione così pesante che avrà ripercussioni immediate sui cittadini. E gli effetti si vedranno da subito, anche perché i servizi sono già a rischio a causa del furore abolizionista contro le Province che ha giustificato in questi anni tagli drammatici alle risorse necessarie per garantirli".
G.V.

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