12/01/2013   10:0 6696

Crotone, calcio nelle mani delle cosche. Il boss: 'Aggiustati i play off contro il Benevento nel 2004'


E' l'ultima parte dell'inchiesta del quotidiano La Repubblica sul calcio malato a svelare i piani della 'ndrangheta per controllare i campionati.
"Volevamo portare il Crotone in serie A per fare i soldi con le scommesse". Questo ha raccontato il boss Bonaventura, reggente, all'epoca dei fatti, di una delle cosche più potenti della costa ionica e capo della security della squadra del cugino, quel Raffaele Vrenna presidente del Crotone negli anni della grande scalata dalla Promozione alla Serie B.
"Ero in rapporti con tutti - racconta Bonaventura - andavo alle feste con loro e con altri giocatori meno noti, come il capitano Alfredo Cardinale, Generoso Rossi, Giuseppe Geraldi. Si vantavano di essere amici miei, amici del boss. C'era anche Nocerino, ora al Milan, ma con lui non ho mai legato". Bonaventura nel 2007, all'età di 36 anni, è diventato collaboratore di giustizia. Le sue testimonianze su come la 'ndrangheta si è presa il calcio al Sud, dalle squadre minori a società medie come il Crotone ("volevamo portarlo in Serie A, il progetto era di farne un nuovo Chievo, una squadra da metà classifica su cui scommettere aggiustando i risultati") sono diventate oggetto di un lungo interrogatorio (22 novembre) davanti al pm di Bari Giuseppe Dentamaro, titolare di un filone d'inchiesta sui rapporti tra la criminalità organizzata e le agenzie di raccolta delle puntate, coordinata dal procuratore Laudati.
"A Crotone - dice Bonaventura - i miei uomini nella società che gestiva la sicurezza dello stadio avevano anche il compito di falsare il risultato delle gare. Aggredivamo i calciatori avversari, avvicinavamo i dirigenti, compravamo giocatori. Le partite contro il Benevento (playoff 2003-2004) e contro il Locri (stagione 1997) ce le siamo aggiustate"
(Fonte: repubblica.it)

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di >