Acqua  03/07/2017   18:8 2305

Continua la lotta per l'acqua a San Giorgio del Sannio


Il Comitato Civico H2o ha preso posizione rispondendo al sindaco Mario Pepe.

“In queste ultime settimane, e con l'arrivo dell'estate, è tornato a farsi sentire il problema delle chiusure serali dell'acqua potabile, creando forti disagi a tutti i cittadini”.

Così in una nota il Comitato Civico H2o di San Giorgio del Sannio che aggiunge: “Nel comunicato stampa del sindaco di San Giorgio del Sannio, Mario Pepe, del 29 giugno scorso, abbiamo avuto il piacere di leggere che il sindaco ha a cuore il problema dell'acqua, che da anni si aggrava puntualmente nei periodi estivi, senza essere da meno nei periodi invernali. Gentile sindaco abbiamo avuto pazienza, abbiamo lottato in maniera civile, ci siamo confrontati ma soprattutto informati. Abbiamo coinvolto e allertato le testate giornalistiche locali e nazionali (e lei era con noi quando canale 5 ci ha dedicato uno spazio al tg) ma in virtù dei mancati cambiamenti possiamo affermare che siamo anche stati strumentalizzati in parte. Noi abbiamo già iniziato la guerra (sempre sensata e guidata dal buon senso e dalle competenze e mai da alcuna forma di violenza) e se in questa ci accompagna con la sua guida esperta come ci disse ne siamo più che lieti...altrimenti procediamo da soli”.

E continuano: “ Vista la scarsa adesione alla questione da parte dei concittadini adesso procediamo con la coalizione con i cittadini di altri paesi che come noi sono sanniti e che vivono questo disagio. Invitiamo, nella riunione del 7 luglio, voi sindaci, in quanto rappresentati delle vostre comunità e parti di esse, ad abbracciare una linea unica, coesa, compatta, determinata per dare un chiaro segnale e contribuire ad un cambiamento di un sistema che fa acqua da tutte le parti. Immedesimatevi anche in uno solo dei vostri cittadini che la mattina va a lavoro e non si lava, la sera stanco torna a casa e non si lava, che per 3
giorni di seguito ha mangiato panini perché non poteva cucinare e lavare i piatti, che non ha la libertà di uscire e fare un po’ più tardi perché al rientro non può neanche lavarsi le mani. Pensate a quelle donne, già
stressate dai ritmi frenetici, che la mattina devono preparare pranzo, cena, riordinare e caricare quante più lavatrici possibili perché al rientro potrebbero non trovare l'acqua. Pensi a quei bambini che spensierati vanno al parchetto a giocare e quando rientrano non possono rinfrescarsi, pensate agli ammalati, ai disabili che hanno la necessità di avere l'acqua h24”:

“Lei – hanno poi concluso – ci ha più volte raccontato di quando negli anni '50 l'acqua in casa non c'era e ci ha dipinto scenari di altri tempi che per carità fanno parte di uno spaccato della nostra storia e resteranno dei bozzetti caratteristici di un'epoca che fu'...ma ora la vita è cambiata. La mancanza di acqua ci priva di una certa libertà, ci provoca stress psicologico e nonostante tutto da bravi cittadini continuiamo a pagare le
bollette. Ci dica lei se non abbiamo avuto pazienza, se dobbiamo continuare ad averne rassegnandoci o se è il caso di procedere. Speriamo come sempre nel suo appoggio per procedere in una democratica azione di tutela e difesa dei diritti dei cittadini in riferimento ad un bene primario ed essenziale”.

^ torna in alto Stai leggendo un articolo di > Dai Comuni