Confindustria contro Renzi e la Legge di Stabilita' per "far cassa" sul settore dei Giochi
Prosegue senza soluzione di continuità la guerra sommersa tra il governo Renzi e il settore dei Giochi, una battaglia che si sta giocando su più tavoli per tentare di calmierare la pressione fiscale a cui sarà sottoposta l’industria a partire del gennaio 2016.
500 milioni di euro per new slot e vlt, 100 milioni di euro per le Lotterie Nazionali e 500 milioni di euro dal settore online. È questo il quadro completo del livello di tassazione a cui sarà sottoposto il settore dei giochi a partire dal prossimo anno, secondo quanto prevede il disegno di legge relativo alla Stabilità 2016.
Durissima è stata la reazione di Confindustria e del suo presidente Giorgio Squinzi, che senza inutili giri di parole è andato dritto al cuore del discorso al termine dell’audizione in Commissione Bilancio di Camera e Senato: “La pressione fiscale elevata sul comparto gioco pubblico, motivata dalla mera esigenza di ‘far cassa’ e compromettente quel profondo riordino del comparto che, invece, sarebbe oltremodo opportuno per salvaguardare 6000 aziende e 120mila addetti di un settore molto importante”.
La reazione di Squinzi e degli operatori del settore trova fondamento nei numeri che l’industria del gambling è in grado di muovere annualmente, numeri prodotti principalmente dalle slot machine, la regina del gioco d’azzardo in Italia.Uno studio infografico di Giochidislots.com dedicato alle slot machine ha raccolto numeri e statistiche interessanti sulla portata di questo trend in Italia. Partiamo dal fatturato generato dall’Italia nel gioco d’azzardo, 84,4 miliardi di euro equivalenti al 10% del totale delle spesse per consumi privati e al 4% del Pil nazionale.
La parte del leone in termini di raccolta e incassi è svolta dalle slot machine (56%), il cui campo d’azione e di interesse supera da solo gli altri segmenti dell’industria come i giochi online (16%), le lotterie nazionali (11%), le scommesse sportive (9%) e il lotto (8%). Tale dato sembra confermare la tesi di Squinzi, ovvero di come il Governo abbia deciso di fare casse sui comparti più stabili e ricchi del settore giochi. L’elevata pressione fiscale potrebbe incidere notevolmente sullo stato di salute di quel comparto, le slot machine, che alimenta annualmente le casse dell’Erario con imposte superiori ai 3 miliardi di euro.
La popolarità del gambling e, nello specifico delle slot machine, emerge anche da questo screenshot relativo ai risultati di ricerca sulla Rete. Le slot machine si sono affermate nell’anno 2015 come una delle tipologie di giochi gratuiti preferiti dai navigatori: con 55.000 risultati le slot machine gratis hanno surclassato la concorrenza delle altre categorie di giochi gratuiti da casinò come le roulette, il poker e il blackjack.
Anche la nostra Regione gioca un ruolo cardine in questo business. La Campania occupa attualmente il terzo posto assoluto nel volume di giocate, alle spalle della Lombardia e del Lazio. Napoli (6%) è uno degli hot spot, essendo la terza provincia d’Italia dove si gioca di più alle spalle di Milano (17%) e di Roma (12%).
I dati proposti in questo speciale confermano quanto siano grandi gli interessi che si celano dietro il settore dei giochi e delle slot machine, un business che non conosce confini regionali e che in grado annualmente di alimentare in maniera cospicue le casse di un Erario sempre più esigente in termini di gettito fiscale. Restano ormai pochi giorni all’approvazione del testo definitivo, ma le discussioni intorno al ruolo del settore dei giochi nella Legge di Stabilità 2016 catalizzeranno le attenzioni delle parti chiamate in causa fino alla fine dell’anno solare.
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