Confcommercio: "Città del Vino solo una vetrina personale. Peccato, occasione sprecata"
Falanghina Città del Vino doveva essere un'occasione per la promozione della produzione vitivinicola sannita, oltre che un'opportunità per il marketing territoriale. Giunti al giro di boa, doveroso un primo bilancio, ma ecco affacciarsi anche le prime garbate critiche.
In un’intervista rilasciata al Mattino di Benevento Libero Rillo Presidente del Consorzio Sannio Dop, ha dichiarato in merito a Città del Vino “siamo ancora lontani dalla cura del territorio che hanno saputo avere altre realtà italiane”. Prendendo spunto dalle dichiarazioni del presidente del Consorzio, Confcommercio Benevento interviene sull'argomento. "Ci congratuliamo con Libero Rillo per aver avuto questa intuizione e per aver compreso che serve un cambio di passo a nove mesi dall'assegnazione del titolo di “Capitale Europea del Vino 2019” - scrive in una nota l'associazione dei commerciati - abbiamo sempre pensato che il successo dell’iniziativa sarebbe stato fare rete cercando prima di tutto di far conoscere i nostri vini fuori dalla dimensione locale. Era questo il nostro intento quando proponemmo la “Fiera Internazionale Vitivinicola” un evento che avrebbe garantito un interessante connubio tra gli itinerari storico gastronomico e religiosi del nostro Sannio. Prendiamo atto però che lo stesso Presidente del Consorzio Sannio Dop non ritenne, disertando il nostro invito, che il nostro progetto potesse essere utile al fine della promozione del territorio".
"Oggi giunti ormai al giro di boa ci domandiamo però quali sono gli obiettivi raggiunti e quali le prospettive future, chiediamo di conoscere come si pensa di utilizzare il milione di euro che la Regione investirà per questo importante appuntamento", incalza Confcommercio.
"Riteniamo - continua - che probabilmente ci si è resi conto solo oggi che serviva coinvolgere esperti di marketing territoriale. Non crediamo però che ci sia più il tempo per cambiare rotta, affidarsi oggi ad esperti per far conoscere al mondo le nostre eccellenze, crediamo non serva, bisognava pensarci prima. Per realizzare un evento di respiro internazionale come immaginavamo potesse essere Città del Vino, sono necessari mesi di lavoroed un cambio di passo a pochi mesi dal termine crediamo sia un’impresa impossibile".
"Si tratta di un’ennesima occasione che il Sannio si è lasciato sfuggire, con amarezza dobbiamo concludere che l'evento si è tradotto soltanto in una vetrina personale per far conoscere alla provincia e ai suoi confini i quattro sindaci promotori, ma non ha sicuramente portato un valore aggiunto alla filiera né a chi produce né a chi vende", chiude Confcommercio.
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