Concerto con narrazione "Divano Musicale Occidentale-Orientale" per la Rassegna Cadmus
Nuovo appuntamento della Stagione Concertistica CADMUS. Giovedì 30 marzo 2017, alle ore 18, presso l’Università del Sannio, Sala Conferenze del Dipartimento DEMM, Piazza Arechi II a Benevento, si terrà il concerto con narrazione “Divano Musicale Occidentale‐Orientale”.
Per il concento, a cura del maestro Costantino Catena al pianoforte e del professore Paolo Scarnecchia, esperto di culture musicali del mondo mediterraneo e in particolare del Vicino Oriente, ssaranno eseguite musiche "orientaliste" di Mozart, Beethoven, Liszt, Saint‐Saëns, ispirate da Gluck, Süss‐ mayr, Verdi, Giuseppe Donizetti, e Beethoven, tra impressioni e racconti di poeti, scrittori e viaggiatori nel Vicino Oriente.
"Orientaleggiare lo trovo assai pericoloso", scrisse Goethe al compositore Zelter, mentre lavorava alle liriche raccolte nel Westöstlicher Divan, il suo ispirato omaggio all'arte della poesia orientale. Ma che dire di Mozart che scrisse variazioni sull'aria del Calender “Les hommes pieusement” da “Le rencontre imprevu” di Gluck; di Beethoven che ridusse per piano il Trio ‘”Tändeln und Scherzen” dell'opera “Soliman oder die drei Sultaninnen” di Süssmayr; di Liszt che parafrasò la Danza sacra e il duetto finale di Aida di Verdi e la Grande marcia per il sultano Abdul Mejid Khan di Giuseppe Donizetti; di Saint‐Saëns che sintetizzò il coro dei dervisci “Du hast in deines Ärmels Falten” dalle musiche di scena per “Die Ruinen von Athen” di Kotzebue scritte da Beetho‐ ven.
Si tratta di semplici omaggi fra colleghi, o è un gioco di specchi nel quale si riflette l'orientalismo e il gusto per le turcherie che impera sulla scena musicale europea fra XVIII e XIX secolo? Nel clima conviviale di una conversazione‐concerto, impressioni e racconti di poeti, scrittori e viaggiatori nel Vicino Oriente incorniciano e mettono in risalto le affascinanti composizioni che stilizzano e riverberano idee musicali affioranti sulle onde di un immaginario Mediterraneo.
Costantino
Catena è stato definito con queste parole sulla rivista Amadeus “Pianista di un tipo ormai raro nella sua generazione, in lui sfolgora anzitutto l’arte del cantare sulla tastiera con invenzioni di fraseggio che ne dimostrano la squisita intelligenza musicale”. È stato ospite di importanti istituzioni concertistiche in vari paesi europei, in Australia, negli U.S.A., in Russia e in Giappone, tra cui l'Accademia Filarmonica di Bologna, il Kennedy Center e la Georgetown University di Washington e - in Italia - gli Amici del Teatro Regio di Torino, gli Amici della Musica di Trapani. Il musicista vanta anche un’intensa attività discografica, principalmente con l’etichetta giapponese Camerata Tokyo, con cui ha iniziato a collaborare nel 2010 incidendo l'integrale di Liszt per violino e pianoforte e in seguito nu‐ merosi CD solistici, tra cui un doppio CD lisztiano e un blu‐ray dedicato a Debussy e Schumann, e con cui sono in progetto altri lavori discografici, tra cui la registrazione di tutta l’opera pianistica di Schumann.
Paolo Scarnecchia, docente di Storia della Musica nel Conservatorio "Nicola Sala" è stato professore a contratto presso l'Università degli Studi di Napoli “L’Orientale", l’Istituto Universitario Suor Orsola Benincasa di Napoli, e la Sapienza – Università di Roma, partecipando a convegni e congressi internazionali e tenendo numerose conferenze in Italia e all'estero sulle culture musicali del mondo mediterraneo e in particolare del Vicino Oriente.
Oltre a realizzare numerosi programmi radiofonici per la RAI, e dirigere festival e rassegne internazionali, ha curato il volume Musica e politica (Marsilio 1977), e pubblicato Musica popolare brasiliana (Gamma Libri 1983), La musica in Portogallo (CIDIM 1986), Heitor Villa-Lobos (La Musica 1987), Musica popolare e musica colta-Enciclopedia del Mediterraneo (Jaca Book 2000) (edito anche in spagnolo, francese e arabo), e traduzioni dal portoghese per Bompiani, Gamma Libri e Sellerio. Ha collaborato con numerose riviste e scrive articoli e recensioni per Il Giornale della Musica dal 1990.
^ torna in alto Stai leggendo un articolo di > Musica