Come funziona il credito al consumo?
I prestiti finalizzati, i prestiti personali e la cessione del quinto sono tra le tipologie più utilizzare di credito al consumo. Ma com’è regolamentato questo settore?
I dati parlano chiaro: in quest’inizio di 2016 il credito al consumo è cresciuto e si stima un aumento dello 0,8% sui dodici mesi. Sono tornati a crescere i finanziamenti per l'acquisto dell'auto, dell’arredamento e anche i prestiti personali. Dal 2011, infatti, con l’entrata in vigore del Disegno di Legge n.141/2010, sono cambiate molte cose nell’ambito del credito al consumo. Le nuove norme hanno stabilito nuovi standard di tutela e trasparenza nei confronti dei consumatori e potrebbero essere la spiegazione di questa crescita. Abbiamo quindi chiesto delucidazioni in materia agli esperti del comparatore online SuperMoney che ci spiegheranno cosa s’intende per credito al consumo, qual è la normativa soprattutto riguardo TAN e TAEG e quali sono i nostri diritti.
Che cos’è il credito al consumo e cosa dice la nuova normativa
Per credito al consumo si intende un tipo di finanziamento per cui una banca ti concede o s’impegna a concederti un credito sotto forma di rate, di prestiti o con un’altra facilitazione finanziaria. Nella definizione di credito al consumo rientrano i prestiti finalizzati, i prestiti non finalizzati (come i prestiti personali), le aperture di credito rotativo (spesso legate ad una carta di credito revolving) e le operazioni di cessione del quinto.
È un ambito, quindi, piuttosto ampio. Ecco perché le nuove regole determinate dal Ddl n.141/2010 sono così importanti. La prima novità introdotto riguarda il Tasso Annuo Effettivo Globale, ovvero il TAEG. Per completezza d’informazione, il TAEG è il tasso che indica il costo complessivo del prestito.
Con questa legge il TAEG deve per forza includere tutte le spese connesse al finanziamento:
- gli interessi;
- le spese di istruttoria e apertura della pratica;
- le spese d’incasso delle rate;
- le spese per assicurazioni imposte dal creditore;
- il costo di gestione del conto corrente aperto per pagare le rate, se previsto;
- il costo di un eventuale mediatore;
- tutte le spese previste dal contratto.
Inoltre, per dovere di trasparenza, gli annunci pubblicitari devono contenere tutte le informazioni necessarie per permetterti di compiere una scelta consapevole e ragionata. Ad esempio, se si parla di prestito a tasso zero bisogna evidenziare se si tratta solo del TAN o anche del TAEG e, nel caso, riportare il TAEG in forma chiara.
Altre novità della normativa: il diritto di recesso e la chiarezza di informazione
Ma l’obbligo
alla trasparenza e alla chiarezza delle informazioni non è relegato al messaggio pubblicitario. Prima di sottoscrivere il contratto di finanziamento, la banca ha l’obbligo di consegnarti un documento chiamato “Informazioni europee di base sul credito ai consumatori”, anche detto modulo IEBCC o modulo SECCI (dall'inglese Standard European Consumer Credit Information). Nel documento si trovano tutte le condizioni di prestito che ti sono offerte, la durata del contratto, il TAN e il TAEG, il numero e l’importo delle rate, cosa succede in caso di mancato rimborso, le condizioni per il recesso e la presenza o meno del diritto al rimborso anticipato. Il modulo IEBCC ha sostituito i fogli informativi che erano previsti dalla precedente normativa.
Un’altra novità della nuova legge sul credito al consumo è il diritto di recedere dal contratto entro 14 giorni dalla stipula, senza dover precisare il motivo. Per farlo devi inviare una raccomandata a/r alla banca seguendo le procedure indicate nel contratto. Avrai 30 giorni di tempo per restituire il capitale e gli interessi, nel caso il prestito fosse già stato erogate, nonché eventuali tasse dovute. Alla banca non è concesso farti pagare penali.
Il diritto al recesso è valido anche per tutti i contratti di servizi accessori, che sono collegati al prestito precedentemente richiesto (come, per esempio, eventuali assicurazioni stipulate a copertura del credito).
Qualche consiglio prima di chiedere un prestito
Quando si richiede un prestito o un pagamento rateale bisogna, come già detto, stare molto attenti ai tassi d’interesse. Per questo ci viene incontro la Banca d’Italia che, sul suo sito, pubblica trimestralmente i tassi effettivi globali medi (TEGM) rilevati. Ad esempio, secondo le rilevazioni Gennaio-Marzo 2016, i tassi medi su base annua dei prestiti finalizzati inferiori ai 5.000€ sono del 12,11% e superiori ai 5.000€ sono del 9,68%.
Per i prestiti personali, invece, i tassi medi sono dell’11,33% e per la cessione del quinto sono del 12,20% (se superiore ai 5.000€) e del 10,99% (se inferiore ai 5.000€). Insomma, controllate quale tasso vi offre la vostra banca e controllate i tassi medi per essere sicuri di non accettare un prodotto poco conveniente o addirittura ai limiti dell’usura.
Un’ulteriore sistema per risparmiare sugli interessi riguarda i prestiti finalizzati e il rivenditore presso cui acquistate il bene. Molto spesso, infatti, il negoziante in questione stipula una convenzione con una o più finanziare che, al momento dell’attivazione del contratto, gli pagano subito l’intero importo del bene. Il negoziante può quindi proporre pagamenti rateali ai propri clienti, che in alcuni casi troveranno in questo “servizio” un vantaggio competitivo. Attenzione però che il negoziante potrebbe ricevere delle commissioni da queste finanziarie e quindi in realtà non proporvi un finanziamento competitivo.