Londra  03/03/2016   17:33 9945

Cervelli in fuga: cosa spinge gli italiani a trasferirsi all'estero


I motivi che spingono gli italiani a scegliere di vivere e lavorare all'estero.

L'Italia rimane un paese dal grande fascino. O almeno, questo è quello che continuano a ripeterci le Istituzioni quando vengono interrogate in merito alla questione dei cervelli in fuga, sempre più all'ordine del giorno. Bisognerebbe spiegarlo anche a chi, costretto dai problemi che attanagliano questo Paese, sceglie di trasferirsi all'estero definitivamente.

I motivi di questa decisione non sono da sottovalutare. All'estero è più facile trovare un lavoro che permetta di veder riconosciute le proprie qualità e tutti i sacrifici (anche economici) sostenuti durante il percorso di studio. Senza considerare, poi, che gli stipendi all'estero sono a misura di professionista, mentre in Italia bisogna elemosinare per ottenere contratti che, il più delle volte, sono a tempo determinato e non danno alcuna garanzia di sorta. Inoltre, gli stessi giovani italiani trovano sempre meno ragioni per rimanere a svernare in Italia: gli altri paesi sono più dinamici e, quando si ha la possibilità di partire per un progetto di stage finanziato dall'Unione Europea (come l'Erasmus+), i ragazzi non si fanno certo pregare. Fanno la valigia e spesso non ritornano, perché trovano lavoro lì. Sono infatti usciti da poco dei dati che confermano che più del 50% dei ragazzi italiani che ha partecipato ad un programma del genere, ha trovato lavoro all’estero e non è tornato a casa.

D'altronde viviamo in tempi in cui trasferirsi all'estero non solo conviene, ma è anche diventato facile. Ci sono infatti molti fattori che semplificano un trasferimento all'estero: ci sono società, come ad esempio target="_blank">Blissmoving, che ormai si occupano di tutto quello che concerne i traslochi internazionali, dal trasporto degli oggetti alle eventuali pratiche burocratiche da svolgere, in modo che chi parte possa farlo con la tranquillità di non doversi occupare di queste noiose faccende. Per non parlare, poi, della sharing economy, che permette di risparmiare negli alloggi, nei trasporti e in tanto altro ancora: andare all'estero e trovare un alloggio low cost diventa davvero semplice grazie al couch surfing e agli airb&b, comodissimi per trovare qualcuno che ci ospiti e che ci faccia anche compagnia. Questo può essere comodo quando ci si deve recare nella nuova città per cercare un alloggio definitivo e si ha bisogno di una sistemazione temporanea low cost.

Inoltre, con la possibilità di usufruire di servizi di car sharing come BlaBlaCar, spostarsi all'estero risulta economico oltre che estremamente comodo. Risparmiare sull'acquisto o l'affitto di un'auto e sfruttare le vetture messe a disposizione di chiunque, significa potersi muovere con un'agilità notevole. Con la disinvoltura con cui lo faremmo nel nostro quartiere. E poi, come non citare le biciclette? L'Italia è tremendamente arretrata da questo punto di vista, mentre all'estero le ottime piste ciclabili favoriscono una modalità di spostamento economica, sana e veloce.

Infine, anche Internet fa la sua parte, soprattutto grazie alla diffusione dei social media e alla possibilità di richiedere informazioni e di fare amicizie. Merito di Facebook e di gruppi che si creano al suo interno come ad esempio 'Italiani a Londra', che permettono di richiedere qualsiasi tipo di informazioni a connazionali partiti come noi e, volendo, anche di trovare immediatamente la giusta compagnia per limitare una nostalgia verso casa sempre meno presente.

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