Casa di riposo San Pasquale 13/02/2019   16:59 4415

Casa di riposo San Pasquale. Il Movimento 5 Stelle chiede lumi


“È mai possibile che una città capoluogo di provincia, con circa 60.000 abitanti, non abbia più una struttura idonea ad ospitare anziani concittadini bisognosi di assistenza?".

Circa un mese fa, il MoVimento 5 Stelle di Benevento ha inviato per posta elettronica certificata una nota, indirizzata all’assessore ai Servizi Sociali ed al Dirigente al ramo del Comune, nella quale ha chiesto informazioni urgenti sulle sorti della storica Casa di riposo per anziani “San Pasquale”, che, scrivono Marianna Farese e Anna Maria Mollica consiglieri comunali partito pentastellato: “risulta essere stata chiusa per consentirne l’effettuazione dei lavori di adeguamento strutturale prescritti dai NAS, a seguito dell’ispezione del lontano 20 dicembre 2017”.

“In quella nota – chiariscono – a cui non ha fatto ancora seguito un riscontro, chiedevamo di essere messe a conoscenza sui seguenti elementi: quanti sono gli anziani trasferiti dalla struttura e quando è avvenuta la loro «rimozione forzata»; se sono stati preventivamente comunicati i trasferimenti ai loro congiunti; in quali sedi gli anziani sono stati dislocati; quale procedura è stata seguita per il loro affidamento e presso quale organismo sono stati ospitati; l’attuale stato di salute delle persone trasferite; quanti sono i dipendenti della casa di riposo rimasti senza lavoro e quali qualifiche rivestono; quali tempi si prevedono per l’ultimazione dei lavori di adeguamento della casa di riposo ed il conseguente ritorno degli anziani nella struttura. Il triste destino della casa di riposo precipitò circa un anno fa, quando il Comune di Benevento dichiarò che la conduzione diretta della Casa Albergo San Pasquale rappresentava un costo troppo elevato per le proprie casse in dissesto. Decise quindi di concedere a terzi per dieci anni la gestione dell’intera struttura, prevedendo nel bando che il beneficiario della concessione, oltre ad assicurare prestazioni per 28 utenti, di cui 6 a canone sociale, si facesse carico dei lavori di adeguamento dell’immobile. Da allora, la città non ha saputo più nulla, sia delle sorti della casa di riposo ‘San Pasquale’, né di quelle dei suoi ospiti”.

Farese e Mollica, si chiedono: “È mai possibile che una città capoluogo di provincia, con circa 60.000 abitanti, non abbia più una struttura idonea ad ospitare anziani concittadini bisognosi di assistenza? Anche questa grave assenza pesa sugli indicatori della qualità della vita di un territorio. E dire che Mastella, nel corso della sua campagna elettorale alle amministrative del 2016 aveva puntato sull’attivazione di importanti misure sociali per il rilancio della città di Benevento: oltre al ‘reddito minimo di vita’, più o meno equivalente al poi criticato reddito di cittadinanza, veniva prevista la figura innovativa della ‘badante di prossimità’, per combattere il disagio e promuovere una nuova socialità. La vicenda della casa di riposo San Pasquale presenta inoltre, a nostro avviso, alcuni aspetti in comune con quella del centro sociale ‘È più bello insieme’, dove il servizio di animazione sociale rivolto alle persone disabili subisce ripetute battute di arresto, con comprensibili ricadute negative sugli utenti e sulle loro famiglie”.

Farese e Mollica puntualizzano: “L’amara conclusione da trarre è che Benevento non è una città a misura delle fasce deboli della popolazione, nonostante i proclami e le promesse elettorali del suo attuale sindaco. L’opera pia San Pasquale, nata il 26 aprile 1865 quale ‘Ospizio indigenti della provincia di Benevento’ e trasformatasi in ‘Ricovero di mendicità’ ai sensi dell’art.21 della Legge 7 luglio 1866, è un’istituzione storica della nostra città voluta dall’Amministrazione Provinciale, che ne ha indirizzato la destinazione ad assistenza degli anziani, aderendo ad una specifica richiesta del Comune di Benevento. Non sarebbe certamente un fiore all’occhiello per l’amministrazione Mastella assumersi la responsabilità di scrivere su di essa la parola fine”.

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