Camorra Capitale, il legale di Pagnozzi ai giudici: 'Scarceratelo, e' uomo rispettabile'
Un uomo rispettato ma non un capo; e che Domenico Pagnozzi fosse l'erede del clan Senese e' tutto da dimostrare. E' la tesi che il legale del boss detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Spoleto vuole dimostrare chiedendo l'annullamento dell'ordinanza di custodia cautelare che il gip del tribunale di Roma ha emesso a carico di 61 persone nell'ambito dell'inchiesta "Camorra Capitale".
L'udienza dinanzi al tribunale del Riesame di Roma e' fissata per il 23 febbraio prossimo. "A Roma esiste un'associazione di tipo semplice - spiega l'avvocato di Pagnozzi, Dario Vannetiello - ma non mafioso. Nell'indagine sono descritti soggetti che hanno un passato da camorristi, ma questo non e' un dato sufficiente per attirbuire all'organizzazione il carattere mafioso". Nelle oltre 1100 pagine dell'ordinanza un capitolo importante riguarda l'omicidio del boss Giuseppe Carlino, per il quale Domenico Pagnozzi, detto 'o professore o Ice (occhi di ghiaccio),
e' stato condannato all'ergastolo in primo grado. "E' un episodio del 2001 - precisa l'avvocato Vannetiello - avvenuto molto tempo prima del periodo inquadrato dalla procura di Roma, che si riferisce al 2008 in poi, ed e' avvenuto a Torvajanica, ben lontano dalla zona d'influenza che e' Roma Sud-est". Sette episodi estorsivi, narcotraffico, riciclaggio di denaro, intestazione fittizia di beni sono le contestazioni mosse a Domenico Pagnozzi. "Manca pero' - spiega ancora Vannetiello, difensore storico del boss originario di San Martino Valle Caudina - la contestazione di fatti di sangue o la ricostruzione di un metodo di particolare violenza per imporre il controllo dell'organizzazione". Pagnozzi e' detenuto in regime di 41 bis nel carcere di Spoleto. E' stato gia' ascoltato nei giorni scorsi dal gip per l'interrogatorio di garanzia e ha respinto ogni addebito. Il suo legale non esclude che nei prossimi giorni possa rendere dichiarazioni ai magistrati. (AGI) .