Camera di Commercio. Bosco annuncia l'intesa con Aurelio Grasso per l'accorpamento con Avellino
Fioravante Bosco, consigliere camerale in rappresentanza delle organizzazioni sindacali, ha reso noto l’intesa raggiunta dalle associazioni di categoria con il vice presidente Aurelio Grasso, disponibili ad accogliere le ragioni della Uil per ritrovare l'unità di intenti ed i conseguenti comportamenti.
Il Consiglio della Camera di commercio di Avellino, il18 luglio 2016, ha approvato l'accorpamento tra quella Camera di commercio di Avellino e la Camera di commercio di Benevento in base alla legge 580 del 1993, sulla base del Piano Economico 2017 -2019.
Bosco e Grasso condividono la proposta del Consiglio camerale di Avellino che la nuova Camera di commercio assuma la denominazione di "Camera di Commercio, Industria, Artigianato e Agricoltura Irpinia Sannio", con sede principale in Avellino e sede secondaria in Benevento "in quanto, sulla base degli accordi intervenuti, occorre garantire il mantenimento dell'autonomia ed il rispetto delle realtà e specificità locali pur in presenza di Organi unici ed unica organizzazione gestionale e di impegnarsi a garantire un'equa ripartizione di compiti e funzioni tra le due sedi".
Elemento importante per il sindacalista è l'impegno alla salvaguardia degli attuali livelli occupazionali delle Camere di commercio di Benevento e di Avellino e dell'Azienda Speciale Valisannio.
“Insomma – dichiara Bosco – verrebbe mantenuta la sede secondaria su Benevento, vi sarebbe l’impegno a mantenere gli attuali dipendenti camerali qui a Benevento, non scomparirebbe Valisannio, che anzi diventerebbe l’Azienda speciale della nuova Camera accorpata. Un motivo di soddisfazione per una battaglia fatta quasi in solitaria, anche se io avrei atteso l’emanazione del decreto ministeriale sulla diminuzione delle camere di commercio da 105 a 60. Difatti, il NO al referendum costituzionale, sul quale non indietreggerò di un millimetro, potrebbe scompaginare i piani di questo Governo che sinora ha dimostrato solo di sapersela prendere con tutti, tranne che risolvere i problemi veri del Paese: la lotta all’evasione fiscale, la ripresa economica, l’aumento dei salari e delle pensioni, il decollo della produzione industriale e l’aumento dei consumi”.