Bucciano, un percorso per riscoprire il Monte Taburno
Il percorso vuole far ri-scoprire Bucciano, oggi Comune autonomo, ma secoli addietro casale della vicina Airola: obiettivo sono alcune delle sue emergenze e la stessa montagna del Taburno.
Un suggestivo appuntamento naturalistico, artistico e religioso viene proposto dall’Associazione culturale “N’ata Storia” di Bucciano nell’ambito del progetto “I Longobardi e il Sannio” patrocinato dalla Provincia di Benevento e co-finanziato dalla Regione Campania (Azione e Coesione III). Tutti coloro che amano le escursioni nel bosco sono invitati alle ore 10.00 di sabato 23 luglio in via Grande di Bucciano, ai piedi del monte Taburno, nella Valle Caudina.
I visitatori, accompagnati da una guida esperta in conservazione e valorizzazione dei beni culturali, saliranno innanzitutto verso le Grotte rupestri di San Simeone e San Mauro, cavità naturali in parte ancora affrescate utilizzate in epoca longobarda per il culto religioso; poi si devierà verso il Santuario della Madonna del Taburno, uno dei monumenti più belli ed importanti di tutta l’area, che si caratterizza per un imponente campanile ed un portico, meta di tanti devoti del culto Mariano; quindi si punterà in direzione delle sorgenti Fizzo e, dunque, verso il capolinea dell’Acquedotto Carolino, concepito
dall’insigne Vanvitelli per concretizzare l’idea di re Carlo di Borbone ed alimentare così i giochi d’acqua della Reggia di Caserta; ed infine i visitatori saranno accompagnati verso ulteriori emergenze sul Taburno.
L’Associazione “N’ata Storia” ha còlto dunque lo spirito della manifestazione che la Provincia di Benevento, con il progetto “I Longobardi e il Sannio”, persegue e cioè, secondo le linee direttrici delineate dalla Regione, la promozione e valorizzazione delle emergenze di epoca longobarda.
Il progetto “I Longobardi e il Sannio” nasce nel contesto dell’inserimento, avvenuto nel 2011, nella “World Heritage List” del Patrimonio Unesco del sito seriale “I Longobardi in Italia. I Luoghi del Potere (568-774 d.C.)” con la Chiesa di Santa Sofia di Benevento, eretta nell’VIII secolo dal Principe di Benevento Arechi II, nel periodo del massimo splendore di quella dominazione sul territorio locale. Esso intende inoltre portare all’attenzione pubblica le altre emergenze longobarde ed ha dunque finora fatto tappa in alcuni centri del Sannio.