21/02/2008   13:31 2210

Benevento, traffico di droga: misure restrittive in casa per tre ragazzi


Questa mattina personale di polizia della Squadra Mobile di Benevento ha eseguito tre misure cautelari restrittive della permanenza in casa nei confronti di tre giovani accusati di traffico e spaccio di sostanze stupefacenti nel Sannio. I provvedimenti sono stati emessi dal gip del Tribunale dei Minori di Napoli, Patrizia Esposito, su richiesta del pm della Procura della Repubblica del Tribunale dei minori di Napoli, Valeria Rosetti.

Le misure restrittive riguardano tre beneventani: F.N. di 19 anni, E.F. e M.Z., entrambi di 22 anni. Sono tuttora in corso le indagini per rintracciare ed eseguire una quarta ordinanza. L’operazione rientra nelle indagini relative all’operazione “Beccaccia” eseguita dalla Squadra Mobile il 1° marzo 2007 a carico del clan Piscopo con l’arresto di Arpino Piscopo e di altre 24 persone, destinatarie di ordinanze emesse dal gip del Tribunale di Napoli su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

I particolari dell’operazione sono stati resi noti questa mattina nel corso di una conferenza stampa a cui hanno partecipato il questore Nicola Santoro e il dirigente della Squadra Mobile Giuseppe Moschella. I tre giovani beneventani sono accusati di associazione per delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti. Secondo gli inquirenti, si sarebbero associati, in numero superiore a dieci, tra loro e con altri giovani maggiorenni, per commettere una serie di reati come detenzione al fine di spaccio, trasporto, vendita e cessione di sostanze stupefacenti del tipo cocaina e hashish.

L’organizzazione, secondo glio inquirenti, era promossa, organizzata e diretta da Arpino Piscopo che impartiva le disposizioni su tutte le operazioni dell’attività di spaccio, provvedendo quotidianamente a riscuotere i proventi. Il compito dei tre giovani, tutti minorenni all’epoca dei fatti, era quello di detenere la droga, attivarsi per le varie fasi dell’approvvigionamento e successivamente per la cessione. Come hanno sottolineato Santoro e Moschella “l’opera intrapresa era facilitata dalla minore età degli arrestati che facilmente riuscivano a eludere i controlli di polizia e anche eventuali provvedimenti di arresto in flagranza".

A questo resoconto seguirà a breve un video con altri particolari dell'operazione e le dichiarazioni del questore Santoro e del dirigente Moschella.

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