Benevento: Manlio D'Abrusco 40 anni di vendita di qualità
Quante diverse fragranze si sentono entrando nel negozio D’Abrusco sul Viale Mellusi a Benevento.
La profumeria-pelletteria esiste ormai da 40 anni ed è da sempre alla ricerca continua di novità commerciali per diversificarsi dai tanti franchising che ormai si trovano in città. Un nome che ancora resiste. Il segreto: puntare sulla qualità. Il proprietario Manlio D’Abrusco racconta al Quaderno.it i suoi tanti anni di attività.
Quando ha aperto la sua profumeria?
Precisamente il 10 agosto 1967, avevo solo 21 anni. Inizialmente il negozio era un terzo di come è adesso. Poi acquistai un altro locale, che era intervallato dal precedente da una lavanderia. A distanza di anni riuscii ad essere proprietario anche di quella. Dopo circa 20 anni ristrutturai tutto il negozio rivolgendomi ad un azienda di Bologna specializzata nel settore e in soli15 la profumeria ebbe una veste rinnovata tanto che i beneventani tornati dalle vacanze estive stentavano a riconoscerla. A sei anni fa risale, invece, l’ultimo lavoro di ristrutturazione.
È da sempre profumeria-pelletteria?
No. All’inizio l’insegna marcava: merceria- drogheria- profumeria. Essendoci sul viale numerose salumerie, quotidianamente passavano clienti per acquisti più piccoli e di prima necessità, dai detersivi al dentifricio. Poi, non appena hanno fatto la loro comparsa altri negozi ho cercato di proporre articoli che altri non avevano. Successivamente ho eliminato anche i prodotti di bassa profumeria, per mantenere un livello medio alto e anche perché opero in una zona residenziale dove dimora gente facoltosa.
Quali sono i profumi più richiesti?
Dipende molto dalle stagioni. D’estate, ad esempio, sono molto ricercati quelli dall’aroma fresco e le acque che lasciamo un’essenza profumata su tutto il corpo. A volte anche una bottiglia colorata o dalla forma accattivante può essere
oggetto d’acquisto. Inoltre, nel mio esercizio commerciale dispongo di prodotti che vengono realizzati esclusivamente per noi. La casa di produzione Ponte Vecchio di Firenze ha impresso sulle confezioni a me destinate l’etichetta:” Imbottigliato per Manlio, Benevento”. Sto promuovendo anche marche giapponesi, francesi che non sono presenti in alcun negozio in città. Sono particolari perché presentano una confezione creata artigianalmente. Poi c’è il profumo inglese Asprit che viene prodotto per la regina di Inghilterra. Questi li chiamo prodotti di nicchia per chi non ama omologarsi alla massa. Inoltre, non sono particolarmente costosi perché sono privi di spese necessarie la campagna pubblicitaria. Dispongo, poi, di doccia-schiuma a base di oli idratanti, quindi non aggressivi e che non seccano la pelle e profumi senza alcool che non macchiano, non irritano la pelle e che possono essere usati anche al mare sotto il sole. Mi interessa dire, poi, che ogni profumo non va mai strofinato. Esiste una testa, ovvero quell’aroma che si sente al primo spruzzo, il corpo e infine la coda che deve possedere una fragranza ambrata perché è quella che poi permane nel tempo.
I classici sono ancora di moda?
Certo. I profumi di una volta come Chanel n. 5 o i classici di Dior e di Yves Saint Lourent sono sempre richiesti però li tengo nascosti in un cassetto.
Ha notato un calo delle vendite con la comparsa dei centri commerciali?
Si. Non abbiamo lavorato per circa tre mesi dopo l’apertura del primo ipermercato. Poi nei mesi seguenti abbiamo recuperato. Molti clienti, però, sono subito ritornati perché qui, evidentemente, hanno trovato una qualità superiore sia per quanto riguarda i prodotti che del servizio. Le mie collaboratrici periodicamente fanno corsi di aggiornamento per essere sempre informate al fine di consigliare al meglio il cliente.
S. C.