02/04/2007   19:37 6628

Benevento: l'oboe contro tutti!


Il Conservatorio musicale “Nicola Sala” di Benevento sta diventando un punto di riferimento per i giovani musicisti, ma anche per i professori in ambito nazionale: decine di corsi per imparare al meglio la musica e diventare professionisti.

Per i corridoi della scuola troviamo ragazzi che portano a tracolla i loro strumenti, ascoltiamo fuoriuscire dalle aule suoni che neppure conosciamo: tra questi c’è l’oboe, dignitosissimo strumento musicale che paga la poca notorietà rispetto al più quotato pianoforte, al violino o alla chitarra e che purtroppo presso il “Nicola Sala” lo porta ad essere il corso meno frequentato
Il professore Giacomo Crestacci, assieme ad uno dei suoi nove alunni, Francesco Lampariello, ci porta alla scoperta dell’oboe.

Come ci si avvicina all’oboe? Quali prospettive lavorative offre?
“Non c’è un come; diciamo che bisogna innamorarsi subito di questo strumento ed avere una predisposizione a volerlo suonare. Ovviamente l’oboe è più difficile da suonare rispetto alla chitarra oppure ad un pianoforte ma offre più possibilità di occupazione rispetto a tutti gli strumenti più commerciali, ci sono molte chances all’estero rispetto all’Italia. Devo dire che poi c’è anche scarsa conoscenza nei confronti di questo strumento: magari lo sentiamo mille volte in televisione, nei concerti, in pubblicità famose. Quante volte abbiamo ascoltato un pezzo come “Mission” del maestro Morricone? Colonna sonora di un film di Robert De Niro, adoperato per varie sigle televisive: è un pezzo famoso ma pochissimi sanno che quel suono è dell’oboe”.
Quanto è importante il ruolo dell’oboe all’interno di un’orchestra?
“Sicuramente è uno degli strumenti che spicca di più proprio perché è chiamato ad eseguire diversi soli nella musica classica anche in virtù della pasta sonora che ha: basta ascoltare Bethoveen”.
Quanto costa un oboe?
“Dipende dalle marche e dalla qualità: il prezzo oscilla dai 1.500 euro di un buon usato ai 5000 per un ottimo pezzo”.

Francesco Lampariello, 23 anni di Benevento, si è avvicinato all’oboe da pochi anni dopo aver suonato due anni il pianoforte:
“Considero - dice - l’oboe uno degli strumenti più belli in circolazione ed inoltre offre molte più possibilità di lavoro rispetto al piano: non è molto conosciuto anche perché nelle scuole medie, dove si insegnano i primissimi fondamenti di musica, è totalmente ignorato. A Benevento mancano oboisti, davvero non ce ne sono!”
Vive come un handicap il fatto che l’oboe è il corso meno frequentato del Conservatorio?
“Assolutamente no, anzi, per noi alunni è un grandissimo vantaggio perché abbiamo la possibilità di imparare al meglio lo strumento anche perché le nostre lezioni sono individuali. Poi i nostri colleghi sanno quanto siamo importanti…”

G.V.


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