19/04/2007   19:47 6890

Benevento, Lino Trotta: da 30 anni tra radio e Tv


Le presentazioni possono apparire superflue, perché è uno dei personaggi più noti del tubo catodico sannita. Lino Trotta, beneventano doc, classe 1964, volto di TV7 e voce storica di Radio International, è un vero fiume in piena quando parla del suo lavoro al quale lo lega, in maniera evidente, una grande passione. Basta poco quindi per fargli snocciolare aneddoti ed esperienze accumulate in quasi trent’anni di carriera: dal giornalismo all’intrattenimento leggero, passando per lo sport e il gossip. Poche battute per capire che è una persona piacevole, alla mano, e con un debole per le donne: “Ai miei amici racconto di averne avuto 535, è la verità…sono tutte viventi!”

Come ha iniziato questo mestiere?
Ho cominciato per caso, a 14 anni, con Radio Gamma, che trasmetteva da un sottoscala del palazzo in cui abitavo. Per me era una cosa totalmente sconosciuta, ma mi appassionò da subito. La mia prima conduzione fu un programma per bambini. Nel 1982, insieme ai miei amici Carlo Ruotolo e Fausto Simaldone, passai a radio International. Ricordo ancora il primo stipendio: 4 banconote da 10 mila lire. Tre anni più tardi nacque TV7 e io, dopo l’editore Mario del Grosso, fui il primo a leggere il telegiornale.

Qual è stata l’emozione più bella della sua carriera?
Sicuramente la visita del Santo Padre Giovanni Paolo II, nel 1990. Nel muovermi da un punto all’altro della città con lo scooter, persi il pass riservato alla stampa ma, grazie ad un escamotage, riuscii comunque ad avvicinarmi e a condurre la diretta.

In TV siamo abituati a vederla sia nelle vesti di giornalista che di conduttore. Quale dei due preferisce?
Quello del conduttore è il mestiere che mi affascina di più. In realtà non c’è un settore che non mi piaccia, cerco di migliorarmi in tutto. Questo però non vuol dire che sono un accentratore o un tuttologo.

Un breve ricordo per ognuna di queste esperienze:
- Inviato a Sanremo: quello trascorso da poco è stato il mio dodicesimo Festival. La prima volta, nell’87, non riuscivo a fare neppure un’intervista. Mi sentivo una goccia nel mare.
- Maratona di New York: nel 2003 partecipai alla manifestazione sia come cronista che come atleta. E’ stata una doppia soddisfazione, perché sono riuscito anche ad arrivare al traguardo.
- Reportage da Lourdes: è una vera e propria esperienza di vita, infatti sabato prossimo, per il quarto anno, salirò sul treno bianco. Accompagnerò gli ammalati come barelliere.
- Carnevale Beneventano: ho condotto tre delle sei edizioni. Dopo la “Mucca Pazza” e “Lino il panino”, quest’anno mi sono travestito da “PolLino”.

Proprio attraverso i suoi costumi lei mostra anche la sua verve ironica. Non ha timore di apparire in qualche modo buffo?
No, non ho paura perché non ostento nulla. Cerco soltanto di fare breccia nel cuore dei bambini con la mia fantasia.

Deve firmare un contratto importante per una tv nazionale. Quale programma le piacerebbe condurre e quale invece rifiuterebbe?
Ci tengo a precisare che sono molto legato alle mie origini perché credo di aver dato un apporto importante in questo campo qui a Benevento. Avendo la possibilità di scegliere, sarebbe bello presentare “Il senso della vita” di Bonolis, per intervistare personaggi famosi attraverso le loro fotografie. Non rifiuterei nulla, adoro tutto ciò che è spettacolo e TV.

Da quando è popolare, com’è cambiato il suo rapporto con la gente?
Mi fa molto piacere che la gente mi riconosca per strada, ne sono lusingato. Mi ritengo fortunato perché sono rimasto lo stesso di trent’anni fa, sono una persona modesta anche se non devo essere io a dirlo.

TV7 è tra le più importanti emittenti sannite: secondo lei cosa andrebbe migliorato?
L’aspetto fondamentale è sicuramente quello economico. Per ogni trasmissione che conduco devo innanzitutto trovare gli sponsor, ma nel contesto in cui viviamo non è una cosa semplice. Naturalmente avendo più fondi riusciremmo a migliorare servizi e trasmissioni. Voglio sottolineare però che il nostro studio televisivo è uno dei più belli in Campania.

Quali sono i progetti per il futuro?
Sto cercando di recuperare del materiale per ricordare i trent’anni di Radio International. Per il resto vorrei andare avanti sempre così, non ho ambizioni particolari se non quella di migliorare in tutto ciò che faccio.
L.V.

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