Benevento: il giornalista Paolo Rossi si racconta al Quaderno.it
Lo scorso 26 novembre, durante la Festa delle stelle sportive sannite, ha ricevuto il premio come gladiatore sannita 2007. Paolo Rossi, giornalista della Repubblica, rappresenta uno dei redattori sportivi più importanti del panorama nazionale.
Il Quaderno.it ha raggiunto telefonicamente il giornalista beneventano che sulle pagine de “La Repubblica” racconta le storie relative al nuoto, al tennis, alla formula 1 ed allo Sci Nordico, per farsi raccontare gli inizi della sua carriera.
Com’è nato il desiderio di fare il giornalista?
“Non potendo praticare agonisticamente lo sport ho pensato di restare nell’ambiente come giornalista. L’idea è nata come atleta mancato. Curiosamente il mio sogno era quello di possedere il tesserino da pubblicista, ma per vari motivi non l’ho mai avuto”.
Quali sono stati i suoi inizi?
“Mi sono forgiato giornalisticamente con il Messaggio d’Oggi, Specchio del Sannio e con Radio Zero. Dopo grazie alla scuola di giornalismo della Luiss, mi sono perfezionato. Per fare il giornalista ero pronto ad andare dovunque, compresa l’Australia. Durante il primo anno della scuola di giornalismo (1988) sono stato per qualche mese alla Gazzetta di Parma dove ho maturato l’idea di dedicarmi al mondo sportivo, il secondo anno girando fra le varie redazioni sportive dei quotidiani ho avuto buone sensazioni da quella de “La Repubblica”, dove incontrai il caporedattore Calabrese che mi propose di far parte di quella famiglia. Dal 2 Maggio 1989 ad oggi ho sempre scritto per “La Repubblica” giornale per il quale avevo sempre sognato di scrivere”.
Quali sono le interviste che l’hanno più emozionata?
“Certamente quella che mi ha toccato di più è stata quella con il tennista Mc Enroe, personaggio che ha segnato la mia adolescenza. Altra intervista che ricordo con piacere quella con Pelè mentre stavamo in un ascensore”.
Quali non ricorda con piacere?
“E’ difficile fare nomi perché nello sport spesso e volentieri i grandi campioni sono vuoti. Purtroppo i ragazzi d’oggi cercano solo di guadagnare qualche euro in più senza dare importanza ai veri valori.
La mia personale risposta è che agli sportivi odierni manca il maestro di vita che possa insegnare non solo a far bene allo sport, ma anche a stare bene nella società”.
Al di là della sua professione cosa le piace fare durante il tempo libero?
“La cosa che preferisco maggiormente è viaggiare. Le altre mie passioni sono fare sport e la lettura. Personalmente ricordo con piacere il tennis praticato da bambino presso il circolo del viale Atlantici”.
Cosa si augura per il 2008?
“Spero di poter andare alle Olimpiadi. Per il momento sono in lista e quella di Pechino sarebbe la terza Olimpiade, dopo Sidney ed Atene. Se non sbaglio sono stato il primo giornalista beneventano ad andare alle Olimpiadi come inviato.
Professionalmente mi auguro di continuare a raccontare delle belle storie come ho fatto finora.
Un sogno nel cassetto per il futuro è quello di andare a commentare i mondiali di calcio”.
M.S.