Altrabenevento risponde alle minacce di querela di Mastella
Riceviamo e pubblichiamo una nota stampa di Altrabenevento a firma Sandra Sandrucci
Altrabenevento risponde alle minacce di querela di Mastella annunciando una controquerela con una lettera indirizzata anche al Prefetto, al Procuratore Capo e al Ministro dell'Ambiente: i pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni devono essere chiusi perché contaminati, come segnala anche il Servizio Ecologia della Regione Campania.
Ecco il testo della lettera firmata da Sandra Sandrucci a nome di Altrabenevento inviata via pec al sindaco Mastella e per conoscenza al Prefetto, al Procuratore Capo e al Ministro dell'Ambiente.
"Ieri a seguito delle due lunghe riunioni convocate per decidere cosa fare in relazione all’accertata concentrazione di Tetracloroetilene oltre la Soglia di Contaminazione di 1,1 microgrammi/litro (Tab.2 All.5 Parte IV D.Lgs.152/06) nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni tuttora utilizzati dalla GESESA, società che gestisce il servizio idrico, per servire gli abitanti dei rioni Ferrovia, Centro Storico e Libertà, Lei ha annunciato a mezzo stampa la solita querela per Altrabenevento che, a suo avviso, avrebbe “procurato allarme” immotivato.
Siamo così tornati a sei mesi fa, cioè alla fine di novembre 2018, quando segnalammo lo studio dell’ARPAC sulla presenza de pericoloso inquinate nelle acque profonde e Lei si precipitò ad annunciare analoga querela.
Da allora, però, sono accadute diverse cose che qui vogliamo ricordare, soprattutto per fornire informazioni più precise alle autorità che leggono per conoscenza:
- La Gesesa il 3 dicembre 2018 le ha comunicato (nota prot. PS2529/2018) che il laboratorio incaricato, Tecno Bios spa, aveva analizzato le acque dei pozzi suindicati dal 2015 ma di aver sempre trovato solamente tracce irrilevanti di Tetracloroetilene (sempre meno di 1 microgrammo(/litro);
- Invece l’ARPAC tra dicembre 2018 e gennaio 2019, a seguito di prelievi effettuati dalla ASL nelle acque dei pozzi (con imprecisate metodiche di campionamento), ha segnalato concentrazioni del pericoloso inquinante vicino ai limiti di Contaminazione;
- Nello stesso periodo un altro laboratorio privato, incaricato da Gesesa, ha attestato di aver trovato negli stessi pozzi concentrazioni di Tetracloroetilene ben oltre la Soglia di Contaminazione ma la GESESA ha solo dato notizia di esami del laboratorio Tecno Bios che invece avrebbero accertato, ancora una volta, concentrazioni irrisorie;
- Su invito della Regione Campania- UOD Autorizzazioni Ambientali e Rifiuti di Benevento-, il Comune di Benevento ha affidato ad un laboratorio privato l’incarico di procedere al piano di Caratterizzazione previsto dall’art.242 del D.Lgs. n.152/06 per “potenziale contaminazione”;
- Invece, tra febbraio e marzo 2019, l’ARPAC e il Laboratorio Tecnobios hanno attestato di aver trovato più volte nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni concentrazioni di
Tetracloroetilene fino a valori doppi o tripli della Soglia di Contaminazione.
Dalla lettura di tali esami - resi noti solo da Altrabenevento- risulta che l’inquinamento da Tetracloroetilene è esteso ai tre pozzi collocati ad una distanza di circa 500 metri, con concentrazioni maggiori per il pozzo di Campo Mazzoni che è più vicino al fiume Calore ma non si comprende come mai prima delle nostre segnalazioni, venivano “accertate” solo tracce irrilevanti del pericoloso composto chimico.
Sta di fatto che ripetutamente nei pozzi di Pezzapiana e Campo Mazzoni sono stati accertati valori di Tetracloroetilene che hanno più volte superato la Soglia di Contaminazione ( Tab.2 All.5 alla Parte IV D.Lgs. 152/06). Pertanto le chiediamo, come legale rappresentante dell’Ente proprietario dei pozzi e come massima autorità sanitaria cittadina, di applicare l’art. 240 del D.Lgs.n. 152/06 che prevede una “condizione di emergenza” al verificarsi di contaminazione di pozzi ad uso idropotabile (lettera t) con conseguente intervento immediato di “messa in sicurezza d’emergenza” (lett.m).
Di fatto, questa nostra richiesta è analoga a quella che tanto l'ha turbata formulata ieri dal servizio Ecologia della regione Campania.
Come vede, non serve ripetere solamente che la ASL assicura la potabilità dell’acqua perché ci sono altri parametri e altre valutazioni da parte di altri Enti competenti di cui Lei deve tener conto.
Di certo, i pozzi e l'acqua contaminati non possono essere utilizzati per l'approvvigionamento umano.
Ovviamente continueremo a raccogliere le firme dei cittadini che condividono la richiesta di “interrompere l’approvvigionamento di acqua per il consumo umano dai pozzi di Campo Mazzoni e Pezzapiana che risultano contaminati ed estendere la fornitura idrica dal Biferno a tutta la citta'”.
A tal proposito Le segnaliamo che la fornitura d’acqua dai pozzi di San Salvatore Telesino, contrariamente a quanto lei afferma, non può risolvere affatto i problemi di approvvigionamento idrico della parte bassa di Benevento. Infatti, quell’acqua potrebbe solo sostituire quella buonissima delle sorgenti del Biferno, servita attualmente agli abitanti delle zone alte.
Infine, prendiamo atto che Lei continua a rispondere ai nostri ripetuti inviti al confronto su temi tanto importanti come la qualità dell’acqua, con toni scomposti annunciando le solite querele che però, come ha potuto verificare, non ci impensieriscono affatto.
Ci vedremo in Tribunale ma compariremo non solo per difenderci.
Cordiali saluti"
Per Altrabenevento Sandra Sandrucci