Altrabenevento a muso duro con Asi e Provincia: 'Puc bloccato, Luminosa puo' agire'
Un dossier di 45 pagine, con gli articoli 17 e 18 analizzati nei minimi dettagli, decreti regionali, gli accordi tra Asi e Luminosa sull'imissione delle acque reflue alla centrale e con tavole e piante del Puc. Altrabenevento scende così in campo per fare chiarezza in una situazione piuttosto intricata e che vede collegati Puc, Ptcp e centrale turbogas della Luminosa Srl. Il "terreno incriminato", facile dedurlo,è la zona industriale Asi di Ponte Valentino, alle porte della città di Benevento. Una vicenda ingarbugliata dicevamo, che rischia di diventare una patata bollente per Comune e Provincia di Benevento. A lanciare il campanello d'allarme è stata Sandra Sandrucci che durante la conferenza stampa di stamattina dove oltre alla legale è intervenuto tra gli altri il presidente di Altrabenevento, Gabriele Corona , ha affermato che il Piano Urbanistico Comunale rischia di restare bloccato per un tempo che va da un anno e mezzo a cinque anni: "Attualmente il Puc è incompatibile con il Ptcp - ha sostenuto la Sandrucci - e dunque non può essere approvato. Laddove lo strumento di pianificazione sottordinato (il Puc) è incompatibile con quello sovraordinato (il Ptcp), allora scatta l'articolo 10 per cui è sospesa l'approvazione del piano sottordinato fino all'approvazione del Ptcp da parte della Regione Campania. Bisognerà dunque rifare tutto l'iter".
Una dichiarazione, quella della Sandrucci, che è giunta al termine della lunga conferenza stampa che si è tenuta nella Sala Consiliare di Palazzo Mosti. Critica a muso duro di Corona nei confronti del presidente Asi, Luigi Diego Perifano, reo di essere stato impreciso tra le altre cose, secondo quanto ci ha riferito il presidente di Altrabenevento, sulla destinazione dei suoli concessi a Luminosa. La vera discussione è partita dalla questione dei corridoi ecologici (interventi mirati alla conservazione della biodiversità) all'interno dell'area Asi ritenuti inedificabili dal Puc adottato dal Comune di Benevento mentre, con la modifica del piano provinciale approvato lo scorso mese di maggio, si passerebbe secondo Altrabenevento da quello che era un vero e proprio divieto di edificablità ad una sorta di piccola limitazione. Come dire: non è più vietato costruire previa autorizzazione di impatto ambientale. Secondo Altrabenevento questa variazione spianerebbe la strada anche alla costruzione della centrale turbogas voluta dalla società Luminosa Srl.
CORONA SMENTISCE PERIFANO: 'NESSUNA DIFFERENZA TRA Z3 E Z4'
E' necessario fare dei passi indietro. Lo stesso Corona, al termine della conferenza stampa, ha dichiarato al nostro portale i vari passaggi della vicenda. Secondo quanto avrebbe sostenuto Corona "La Regione Campania su insistenza di Altrabenevento ha emesso un decreto ambientale con cui si stabilisce che le aree alla confulenza del fiume Calore e Tammaro sono inedificabili perchè si trovano in corridoio ecologico. Noi abbiamo avanzato questa richiesta per due motivi: prima di tutto per rendere inedificabili i territori dove la Luminosa Srl ha intenzione di realizzare la centrale turbogas, poi perchè lungo il fiume Tammaro c'è un'area alluvionale". Poi Corona ha replicato a "muso duro" alle tesi dell'Asi: "Il Comune di Benevento, ricevuto questo decreto ambientale, ha adeguato il suo Piano Urbanistico Territoriale stabilendo che quelle aree diventano "Area E1" cioè "aree verde vincolato" e non aree agricole come sostengono Perifano e l'assessore provinciale Gianluca Aceto. Palazzo Mosti inoltre, quando ha adottato lo scorso luglio il Puc, lo ha fatto sulla base del Ptcp a sua volta approvato dalla Giunta Provinciale nel 2009 che prevedeva a sua volta, secondo l'articolo 17, l'inedificabilità lungo i corsi d'acqua in quei territori e va da se che il Puc si è adeguato al Ptcp". Secondo quanto ha affermato l'ambientalista poi, "la Provincia il 3 maggio 2012 ha convocato la Conferenza dei Servizi stabilendo che c'erano alcune parti non conformi e successivamente, il 29 maggio, sempre la Provincia ha modificato
l'articolo 17 stabilendo che nelle aree industriali esistenti non è più vietato costruire previa autorizzazione di impatto ambientale e questo vale per tutte le aree industriali che sono lungo i corridoi ecologici. Nel Ptcp non esiste nessuna fantasiosa differenza tra zona Z3 e zona Z4 che Perifano può raccontare solo a qualche sprovveduto". Poi un passaggio sugli accordi Luminosa - Asi: "Esistono e sono provati. Il 14 luglio del 2004 (come è riportato nel dossier di Altrabenevento) l'allora presidente Asi, Pellegrino Paolucci, ha concesso alla Luminosa la fornitura idrica "per uso potabile ed alla immissione delle acque reflue della centrale dell'impianto di depurazione consortile. Il consorzio Asi - ha chiosato Corona -deve revocare l'uso del depuratore consortile alla Luminosa. In questo caso Asi e Provincia di Benevento possono agire grazie al ricorso del WWF con la questione che torna dunque sul tavolo del Ministero dell'Ambiente".
MODIFICA PTCP, PUC INCOMPATIBILE?
"Allo stato attuale, la modifica del Ptcp, rende incompatibile il Puc, si scontra con la Pianficazione Regionale e dunque con il decreto ambientale della Regione Campania e la pretesa dell'Asi di lasciare indedificabile il lotto concesso alla Luminosa consentendo di edificare lungo il fiume Tammaro". E' quanto ha poi dichiarato Corona che ha poi aggiunto: "Dal punto di vista procedurale questa mossa dell'Asi è assurda ed errata visto che la Regione Campania ha fatto un unico decreto, e poi perchè questa situazione può dare l'opportunità alla Luminosa di fare ricorso perchè si troverebbe solo con il suo lotto inedificabile".
IL CASO MONDOSIDER
Lo stabilimento industriale Mondosider si trova, seguendo le tavole presenti nel dossier di Altrabenevento, in pieno corridoio ecologico in una zona dove l'Asi ha più volte ripetuto di aver investito con infrastrutture industriali. Secondo quanto ha invece sostenuto Corona "si è solo cercato di tutelare lo stabilimento in questione, una struttura che giace in piena zona alluvionale, così come è stato provato dalla Prefettura di Benevento quando gli scorsi mesi c'è stata l'esercitazione della Protezione Civile e dei Vigili del Fuoco che prevedevano appunto l'evacuazione dello stabilimento". Per il presidente di Altrabenevento "l'Asi, due giorni dopo che è stato adottato il Puc, il 29 luglio, ha dato il parere favorevole all'ampilamento di questo stabilimento". Poi la stoccata: "L'Asi dice oggi a Comune, Provincia e Camera di Commercio di Benevento, - ha proseguito Corona - ossia le componenti che lo hanno nominato presidente, che se non si consente l'ampliamento dello stabilimento della Mondosider, è pronta a bloccare il Puc ed il Ptcp. Una posizione incredibile presa da un ente pubblico che minaccia di bloccare due strumenti di pianificazione territoriale che si attuano ogni trenta anni e che riguardano tutta la pianificazione provinciale, dagli interventi edificatori alla salvaguardia ambientale, ed al dissesto idrogeologico. Tutto questo per l'ampliamento di uno stabilimento industriale che - secondo quanto ha dichiarato Corona - l'Asi ha venduto nel marzo del 2011 sapendo che quella zona era già alluvionale".
ALTRABENEVENTO: CAMBIARE ROTTA
Secondo l'associaizone ambientalista c'è bisogno di un veloce cambio di rotta per correggere in corsa la delicata questione. La prima mossa deve essere fatta dalla Provincia di Benevento che "deve modificare il suo Ptcp che è errato e pieno di contraddizioni. Subito dopo bisogna tenere conto delle nuove valutazioni eseguite dalla Regione Campania, confermare poi il vincolo ambientale dell'area ed approvare finalmente il Piano Urbanistico Comunale". Corona ha poi così concluso: "Questa è l'unica via percorribile, non si può mettere al centro l'interesse di un singolo imprenditore e modificare l'intero iter procedurale".
Gaetano Vessichelli