Alluvione nel Sannio. Viaggio nella zona industriale di Benevento
Un silenzio surreale, alberi sradicati, automobili capovolte, container squarciati dalla forza dell'acqua. Si presenta così questa mattina, il giorno dopo il nubifragio, località Ponte Valentino a Benevento.
Una quiete che fa venire i brividi quella che avvolge la zona industriale del capoluogo sannita dopo l'alluvione del 15 ottobre. Ciò che resta dell'area è sommersa dal fango. Molti gli operai a lavoro nei piazzali delle sedi delle aziende che cercano di salvare il salvabile. Qui non è previsto l'aiuto dei volontari. Qualcuno ci dice che a causa delle norme di sicurezza nessun estraneo può entrare negli stabilimenti. Diverse sono le automobili ribaltate, distrutte. Di alcune ancora non si sa chi sia il proprietario, ne da dove siano arrivate.
La prima azienda che incontriamo è la Wierer. Qui gli operai sono a lavoro da ieri cercando di riordinare il piazzale.
Più avanti c'è l'Asi. Anche qui stessa scena. Gente a lavoro che cerca di ridurre i danni provocati dall'alluvione. Si intravede il personale carichi di scatoloni che vengono spostati da una parte all'altra, forse in cerca di un luogo sicuro, asciutto.
Come gli altri stabilimenti anche l'impianto elettrico dell'Asi ha subito ingenti danni. I quadri elettrici sono immersi nel fango.
A questo punto ci dirigiamo verso il Pastificio Rummo. A circa 1 chilometro di distanza dallo stabilimento, famoso in tutto il mondo per la produzione di pasta, notiamo dei container capovolti. Dentro sembrerebbe ci siano ingenti quantità di materie prime utilizzate per la produzione.
Arrivati a quel che rimane della Rummo ci basta guardare i volti degli operai per capire quanto sia grave quello che è successo. Nessuno vuol parlare con la stampa. Dal di fuori lo scenario è spettrale. E' difficile pensare che solo qualche giorno fa in quel punto della zona di Ponte Valentino sorgeva una delle più importanti realtà industriali della città.
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